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“San Candido resta fondamentale”

Piace il cambio di rotta di Widmann sugli ospedali periferici. L'assessore Svp: “Saranno valorizzati”. Le proposte M5s: bilinguismo “graduale” per i medici e CUP unico
San Candido
Foto: USP

La ricetta di Thomas Widmann sulla sanità altoatesina non può non includere, come da lui stesso sottolineato ieri (8 agosto) in conferenza stampa, l'ingrediente degli ospedali di periferia. Oggi, il “tour illustrativo” dell’assessore alla salute tocca non a caso i nosocomi di San Candido, Vipiteno e Silandro e il primo messaggio lanciato è inequivocabile: l’ospedale di San Candido continuerà a svolgere un ruolo centrale per l’Alta Val Pusteria. “Il nostro compito - ha detto Widmann - è quello di assicurare che anche in futuro le piccole strutture che operano nel territorio conservino il proprio ruolo e lo svolgano appieno. Soprattutto nei comprensori gli ospedali svolgono un ruolo centrale, spesso sono tra i maggiori datori di lavoro e svolgono un’importante funzione anche sotto il profilo economico. Queste strutture hanno un’importanza ed un’utilità sociale per il Comune ed il Comprensorio che va ben al di là dell’assistenza sanitaria”.

Nell'ospedale di San Candido non si fermerà dunque, assicura l’assessore Svp, l’attività dei poliambulatori, del pronto soccorso, di pediatria, dei reparti clinici di medicina interna, chirurgia, anestesia e medicina d’emergenza, ai quali si aggiungerà riabilitazione per le malattie reumatiche; in più diventerà prioritaria in futuro l’assistenza dei pazienti da parte del reparto di ortopedia-traumatologia. Allo stesso modo l’ospedale di Vipiteno, promette Widmann, fornirà anche in futuro un’offerta di elevata qualità per quanto riguarda la prevenzione, la diagnostica, la terapia, la riabilitazione e le cure palliative per dare una risposta qualificata alle esigenze della popolazione. A questo scopo proseguirà l’attività dei poliambulatori, del pronto soccorso, dei reparti clinici di medicina interna, chirurgia, anestesia e medicina d’emergenza, così come il servizio altamente specializzato di neuro-riabilitazione. Proseguiranno anche in futuro l’assistenza dei pazienti da parte del reparto di ortopedia-traumatologia, nonché l’offerta in campo pediatrico. Medesimo discorso per Silandro: avanti con la prevenzione, la diagnostica, la terapia, la riabilitazione e le cure palliative, i poliambulatori, il pronto soccorso, i reparti clinici di medicina interna, chirurgia, ginecologia e ostetricia, anestesia e medicina d’emergenza con la stazione centrale di controllo.

Rendere sempre più attrattivi i piccoli ospedali è la missione annunciata, così da acquisire nel tempo medici specialisti, infermieri, operatori sanitari e personale amministrativo. “Ho incaricato l’Azienda sanitaria di dare seguito all’assegnazione dei primariati concordati con gli esperti del settore - riferisce Widmann -. A San Candido attualmente sono gestiti da facenti funzione i reparti di chirurgia generale ed anestesia/medicina d’urgenza. Questi primariati dovranno essere messi a concorso quanto prima”.

 

Le reazioni

 

Il cambio di direzione, rispetto alla “gestione Stocker”, sui piccoli ospedali piace al sindacato Asgb che apprezza la nuova politica di consolidamento delle strutture periferiche e, in generale, il piano strategico sanitario di Widmann. Più critico il sindacato degli infermieri Nursing up, secondo cui poca attenzione è stata riservata dall’assessore al tema della carenza di professionisti sanitari, mentre “non si è parlato affatto del clima di lavoro all’interno dell'Azienda sanitaria, due argomenti importanti”, nota il referente Massimo Ribetto.

Sul piano politico il consigliere provinciale Pd Sandro Repetto apprende con soddisfazione che “l’assessore Widmann ha intenzione di mettere in campo una vasta riorganizzazione della sanità altoatesina. Meglio tardi che mai”, ma non risparmia la stoccata: “Capiamo che il bilinguismo di fronte a questa competizione e mercato di professioni diventa superfluo? Un vero e proprio ostacolo per la qualità del servizio e per le assunzioni”. E proprio su questo tema intervengono anche i 5 stelle che propongono di estendere l’attuale deroga al bilinguismo prevista per i medici da 3 a 6 anni e di considerare lo step intermedio dell’attestato di livello B2 della conoscenza della seconda lingua dopo 3 anni. Inoltre, afferma il consigliere provinciale M5s Diego Nicolini, occorre allargare il sistema unico di prenotazione a tutte le branche specialistiche e di introdurre una app per fissare un appuntamento medico insieme alla possibilità di prenotare anche in farmacia.