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La camera dei segreti di Ӧtzi&Co

Inaugurati al Noi Techpark i quattro laboratori per svelare i misteri delle mummie. I resti del passato servono anche alla medicina moderna.
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Foto: EURAC Research

Tutankhamon, Ramses III e Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio. I resti umani antichi più illustri della storia sono oggetto di studio per l’Istituto per le mummie di Eurac Research, punto di riferimento nella comunità scientifica internazionale e referente delle amministrazioni locali per i ritrovamenti nei siti archeologici dell’Alto Adige. Adesso il team di ricercatori può contare sulla dotazione tecnologia aggiuntiva: sono disponibili i quattro nuovi laboratori al Noi Techpark, inaugurati alla presenza del governatore Arno Kompatscher. Strutture che servono per un impegno scientifico che ha risvolti positivi anche per la medicina contemporanea, come spiega il direttore del centro Albert Zink.

 

Quattro laboratori per la scoperta

 

Dalla progettazione di metodi di conservazione alla classica antropologia fisica e alle innovative tecnologie di analisi biomolecolari, ecco cosa fanno i ricercatori dell’istituto. Che si avvalgono dei quattro laboratori, per altrettante fasi della ricerca. Lo studio dei reperti conservati inizia nel laboratorio di antropologia. Qui i ricercatori verificano la completezza dei resti ossei e il loro stato di conservazione. Con strumenti speciali, pinza, sonda dentale, lente e microscopi, determinano altezza, sesso ed età della morte. Individuano anche la causa di morte e le malattie di cui la persona soffriva in vita. Con analisi isotopiche su ossa e denti possono scoprire anche dopo migliaia di anni dove è cresciuta una persona, dove ha vissuto e fare ipotesi sull’alimentazione e sulle sue condizioni di vita.

 

 

Dopo gli esami fisici le ossa possono passare al vicino laboratorio per il dna antico per essere sottoposte all’analisi molecolare. “Possiamo indagare l’origine genetica della persona, le relazioni di parentela tra i reperti di un unico sito - spiega la genetista Giovanna Cipollini - e ricostruire la struttura di determinate malattie esistenti anche in epoche passate”. 

Nel laboratorio per il dna moderno i ricercatori lavorano per migliorare sempre di più le loro tecniche di analisi, in collaborazione con musei, archeologi e istituzioni religiose di tutto il mondo che chiedono consiglio sulle migliori tecniche di conservazione e sulla progettare di teche ad hoc. Proprio a questo aspetto è dedicato il laboratorio di conservazione.

 

Tecnologie pionieristiche la medicina moderna

 

Studiare le mummie significa avere a che fare con resti delicatissimi che anche un minimo tocco potrebbe compromettere o distruggere. Ecco perché Zink e il suo gruppo cercano di affinare sempre di più le tecniche per lavorare con campioni minuscoli e per trovare tracce di dna anche su materiale fortemente danneggiato e contaminato da batteri provenienti dall’esterno. Si tratta di tecniche di grande interesse anche per la medicina moderna, che sono utili ad esempio per individuare un agente patogeno presente nell’organismo solo in minime tracce

 

 

Orologio molecolare

 

“Analizzare resti umani molto antichi è come avere al polso un orologio molecolare e poterlo spostare indietro nel tempo per analizzare la condizione dell’uomo in una determinata epoca. Il confronto tra i dati così ottenuti e quelli attuali è un’opportunità straordinaria per la ricerca” afferma Frank Maixner, biologo di Eurac.

“I laboratori per la ricerca sulle mummie hanno trovato il loro posto ideale al Noi Techpark”, ha sottolineato il presidente Arno Kompatscher all’inaugurazione. “In questo ambito l’innovazione tecnologica è la chiave della ricerca. Senza dimenticare che stiamo parlando di tecnologie rilevanti anche per la medicina moderna”.