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Scuola, niente panico

Primo caso di Covid in un asilo “tedesco” a San Candido. Vettorato: “Finora nessun positivo nella scuola italiana”. Regole e igiene: Team K chiede sostegno per i bidelli.
asilo nido
Foto: Pixabay

Sono passati due giorni dalla riapertura dell’anno scolastico in Alto Adige e già si registra un primo caso di coronavirus in un asilo. Si tratta di una scuola materna di lingua tedesca di San Candido. Lo ha confermato l’assessore Svp Philipp Achammer durante la trasmissione di Rai Südtirol “Pro und Contra”. Lunedì 7 settembre il bambino ha accusato dei sintomi e la positività è poi stata accertata dal tampone. I 20 compagni del bimbo - che sta comunque bene - e le rispettive famiglie sono ora in quarantena, come riporta l’edizione odierna del Dolomiten. L’asilo non è stato chiuso ma sono stati disinfettati i vani utilizzati dal gruppo del bimbo.

 

Fin qui tutto bene

 

Di fronte alla notizia si affretta subito a dare rassicurazioni l’assessore Giuliano Vettorato: “Al momento nella scuola in lingua italiana non si registra alcun caso di studente o docente positivo. Sono invece stati sottoposti alla quarantena preventiva bambini di un nucleo familiare della zona della Val Pusteria, dopo che è stata riscontrata la positività di un membro della famiglia”.
Niente panico è in sintesi il messaggio: “Come accaduto in altre situazioni - afferma Vettorato - è prevedibile che nelle scuole si possano registrare casi di positività al virus. Per questo motivo insegnanti e dirigenti stanno lavorando sulla sensibilizzazione degli studenti - e soprattutto dei bambini - al corretto comportamento e chiedono la collaborazione delle famiglie nella educazione al rispetto delle regole di prevenzione”. A fargli eco il sovrintendente scolastico Vincenzo Gullotta: “Non vanno creati allarmismi, sia la nostra direzione che le singole scuole hanno in questi giorni un filo diretto con il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria, con cui collaborano strettamente. Sono stati previsti protocolli per tutti i casi possibili e nel caso in cui ci dovessero essere delle conferme sarà la Azienda Sanitaria a stabilire, in base alle caratteristiche e ai dati rilevati, quale strada seguire”.

 

Bidelli dimenticati?

 

In tempi di Covid occorrono, va da sé, regole igieniche più severe e un lavoro di pulizia più complesso e più frequente. In particolar modo i bagni devono essere puliti e disinfettati anche durante gli orari di lezione; locali precedentemente poco utilizzati sono ora aule frequentate quotidianamente, cosa che richiede pulizie supplementari. Il punto è che in molti luoghi non è ancora chiaro chi sia responsabile della pulizia di eventuali nuovi sedi distaccate. A puntare i riflettori sulla questione è la consigliera provinciale del Team K Maria Elisabeth Rieder che sottolinea: “Sarebbe logico prevedere per queste mansioni più ore per i bidelli o per personale aggiuntivo”.
Ma c’è un “ma”. L’ufficio personale della Provincia ha respinto la richiesta dei dirigenti scolastici che, insieme ai sindacati, da tempo si battono per migliorare la situazione dei bidelli. Rieder ricorda che negli ultimi anni sono stati realizzati notevoli risparmi nel settore del personale ausiliario: c’è sempre meno personale per svolgere le stesse mansioni, e inoltre l’età media elevata e il lavoro fisicamente impegnativo sono poi delle ulteriori aggravanti, mentre fino ad oggi gli interventi della politica non hanno sortito risultati.
Ecco quindi la richiesta del Team K: “La pulizia deve essere garantita e il nuovo carico di lavoro non può gravare sulle spalle del solo personale oggi in servizio. Sono urgentemente necessarie nuove assunzioni oppure il servizio di pulizia deve essere parzialmente esternalizzato, altrimenti non è possibile garantire i nuovi standard igienici”.