“I nosi veci de paes”
Come ogni anno, in Trentino Alto Adige torna la rassegna Generazioni, tra cultura, territorio e innovazione. Non una semplice rassegna: essa, infatti, dà spazio alle idee, alla partecipazione attiva e restituisce ai giovani la possibilità di valorizzare al meglio il territorio. Rigenerare insieme ad altri i propri luoghi del cuore e riflettere sul futuro, sono i focus della rassegna. Nell’edizione 2023/2024, le idee progettuali presentate da ragazze e ragazzi provenienti da varie zone della regione sono state più di cinquanta. Solo dodici hanno passato la selezione, per iniziare un percorso più approfondito di creazione dei progetti.
Abbiamo deciso di far parlare uno dei gruppi protagonisti, i “Vallə - Relazioni senza confini”: esperti di installazioni sonore e produzioni audiovisive, hanno collaborato con realtà importanti a livello nazionale e internazionale. Il loro obiettivo è creare le fondamenta per un futuro progettuale multimediale condiviso e fruito dalla comunità, che nello stesso tempo valorizzi i giovani. Vogliono sfondare le barriere generazionali, presentare il territorio con il contributo di varie realtà, avendo come attori protagonisti borghi e relazioni. L’idea, infatti, è di utilizzare i borghi valorizzando le loro unicità e rafforzando un’identità comunitaria.
SALTO: Cosa vi ha spinto ad intraprendere questa strada legata al mondo audiovisivo e quanti fa avete iniziato?
Nicolò Bassetti: Ottima domanda, non è facile rispondere... Il cinema è stata una scelta spontanea, senza ripensamenti - come fosse la cosa più naturale del mondo-. Sarebbe come chiedermi perché la domenica vado al lago e perché porto fuori il mio cane. É un amore incondizionato che ha preso parte della mia vita già dai primi anni del liceo, quando passavo le giornate ad analizzare i video musicali dei miei artisti preferiti. Crescendo ho capito che la vita one man band del videomaker non mi apparteneva; per questo ho preferito essere parte di un ingranaggio più personale e strutturato come quello del cinema.
Pietro Michelini: Sarò onesto, è cominciato tutto per egocentrismo. Al liceo, ero un ragazzino molto insicuro e sensibile, non sempre compreso, come la maggior parte dei miei coetanei di allora. Volevo guardarmi con gli stessi occhi con cui ammiravo attori e attrici che dietro allo schermo; mi sembravano potentissimi. Non è il migliore degli inizi certo, ma molto presto, questa immagine totalmente sbagliata del mestiere si è ribaltata restituendomi grandi affetti e momenti inestimabili, cambiando il valore e il significato di quello a cui stavo agognando. Il primo film arrivò nel 2017, non potevo crederci.
Avete viaggiato molto anche fuori dal Trentino Alto Adige; c’è qualcosa al di fuori della regione che vi ha colpito particolarmente e che vorreste portare qui, adattando il tutto al contesto di riferimento?
Pietro Michelini: Parlo a nome di entrambi nel dire che tutta l'Italia è affascinante e uscire fuori regione è sempre incredibilmente emozionante, ma allo stesso tempo un dispiacere. Siamo molto legati alle bellezze e all'unicità del nostro territorio. Gli spunti su cui fare tesoro sono molti, ma tra tutti vorrei spezzare una lancia a favore della comunità giovanile bresciana. Si è dimostrata negli ultimi due anni essenziale nel bilanciamento di un connubio perfetto tra "sognare in grande" e "partecipazione attiva", mantenendo sempre i piedi per terra. Come disse un amico: "Butta il cuore in avanti e raggiungilo". In regione, manca un pochino la volontà di fare il passo più lungo della gamba, anche se a volte, è l'unica cosa giusta da fare.
Nicolò Bassetti: Grazie Pietro, aggiungo che nei nostri viaggi abbiamo riscosso grande clamore per la nostra professione da parte degli abitanti delle altre regioni. In Trentino Alto-Adige manca un po’ la curiosità nei confronti del cinema è c’è più ostilità che interesse. Capisco i nostri compaesani, non è facile dare valore a qualcosa che non si può quantificare e, anche per questo, noi in primis cerchiamo di essere aperti e disponibili verso realtà per noi nuove e sconosciute. Il rispetto per il lavoro degli altri va considerato in qualsiasi situazione, anche quando non lo si comprende.
Secondo voi quali sono i punti di forza e di debolezza del Trentino Alto-Adige e, rimanendo nel campo audiovisivo, cosa vorreste creare nella regione?
Pietro Michelini e Nicolò Bassetti: Il nostro mondo è piccolo ed elitario, nonostante questo, nasconde svariate ricchezze linguistiche paesaggistiche e folcloristiche caratterizzate da sfumature di ogni genere. Questo, in alcuni casi crea scontri anche tra realtà confinanti, piccole e grandi che siano. A noi però piace farci un giro con le mani in tasca ed apprezzarle come si apprezza qualcosa di irripetibile. Siamo un popolo stereotipato, chiuso, ma entrando nel cuore di un trentino o di un altoatesino si trova sempre qualcosa di speciale. Il nostro campo, vogliamo renderlo popolare. Andare al cinema è mille volte più emozionante che guardare un film sul divano di casa, e non cambiamo idea su questo. D'altra parte, ci piacerebbe riunire un po' di corrente artistica in regione, per dare una ventata di cinema indipendente. Siamo il nostro pubblico! Le altre regioni e gli altri stati portano la loro identità in questa arte, i tesori da disseppellire come si deve sul nostro territorio, sono innumerevoli.
Spesso i borghi vengono visti come luoghi isolati ed affascinanti, da visitare solo poche volte all’anno: so che voi avete intenzione di restituire vita a queste zone, come pensate di fare, rimanendo nel vostro ambito naturalmente?
La risposta non è facile, non mentiamo dicendo di aver trovato subito la formula vincente per restituire vita ai borghi. Il modo migliore per noi di farlo non era necessariamente il modo migliore per chiunque altro di riceverlo - ricordiamoci che i progetti non si creano per i progettisti- e questo noi l'abbiamo appreso al percorso di formazione di Generazioni. Il nostro primo passo è stato essere noi stessi i primi frequentatori assidui. Il secondo step sarà di portarvi altri artisti e di dare un po' d'aria a questa fucina di cervelli per fargli prendere un po' di fuoco: gli ingredienti per il film perfetto, sono tutti nascosti sotto i nostri occhi.
Come pensate di raccontare le storie dimenticate?
Se una storia esiste non è dimenticata, solamente poco conosciuta. Il nostro lavoro è quello di riportarla alla luce, mescolarla e raccontarla con un linguaggio più attuale, senza deturparne la bellezza originale. A mettere il tutto su carta, sarà un gruppo di sceneggiatori esperti altamente selezionati, in cui porremo tutte le nostre risorse. In quali forzieri si trovano queste storie da rispolverare? I nosi veci de paes.
Quali difficoltà avete incontrato finora?
Siamo su una buona barca ed il vento soffia bene. Forse l'unico ostacolo al momento è quello di dover decidere dove ambientare la residenza artistica nella quale gli sceneggiatori, insieme ad altre straordinarie personalità, si incontreranno per realizzare la sceneggiatura del nostro film. Gli ostacoli che abbiamo incontrato non riguardano la scelta di un luogo per scarsità di offerta e qualità, ma perlopiù per l'unicità di ciascuna località regionale. Se qualche albergatore ci leggesse, si faccia avanti per mostrarci la sua realtà, possiamo fare grandi cose insieme.
Cosa vi aspettate dal bando “Generazioni”?
Ci aspettiamo di rispettare tutti i nostri impegni legati ad una buona realizzazione di progetto. Ad oggi, ci riteniamo cresciuti oltre le nostre aspettative grazie al percorso di formazione offerto da Generazioni. Essere veicolo di questa crescita e non più solo fruitori, per valorizzare ulteriormente il lavoro che Generazioni ha svolto su di noi, è la nostra maggiore aspettativa. Siamo stati fortunati ad arrivare fino a qui, ora è arrivato il momento di far diventare fortunati anche gli altri.