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Confermato il Daspo per Francesca Fiori

Il Tar respinge il ricorso della presidente del quartiere Don Bosco contro il provvedimento del questore dopo la partita FC Südtirol-Catanzaro. Secondo i giudici le immagini video chiariscono bene le responsabilità.
francesca fiori
Foto: Facebook
  • Confermato il Daspo di un anno da tutti gli impianti sportivi per la presidente della Circoscrizione Don Bosco, Francesca Fiori. Nelle scorse settimana è stata depositata la sentenza con cui Il Tar di Bolzano ha respinto il ricorso dell’esponente della Civica per Bolzano. Il provvedimento restrittivo era stato emesso dal Questore Paolo Sartori in seguito ai fatti avvenuti al termine della partita FC Südtirol-Catanzaro dell’8 ottobre 2023. Fiori aveva raccontato di essere stata aggredita una volta uscita dai bagni da un gruppo di tifosi avversari, dopo avere urtato accidentalmente alla spalla una tifosa. Fiori disse di essere stata schiaffeggiata, gettata a terra e infine presa a calci dai supporter del Catanzaro fino all’arrivo di un gruppo di tifosi biancorossi. L’avvocato Gabriele Repetto, che assiste la presidente della circoscrizione, aveva annunciato ricorso al TAR ritenendo non vi fossero gli estremi per il provvedimento. Secondo il legale le immagini avrebbero infatti scagionato Francesca Fiori.

    Leggendo la sentenza del Tar emerge che il Daspo prevede il divieto “di accedere, per un periodo di un anno in tutti i luoghi in cui si svolgono incontri di calcio sul territorio nazionale, ai tornei internazionali, agli incontri amichevoli nonché in tutti i luoghi interessati allo svolgimento degli allenamenti delle squadre e di accedere ai luoghi interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipino o assistano alle predette manifestazioni sportive”. 

     

    "Fiori impattava intenzionalmente con la spalla contro un primo tifoso del Catanzaro  e subito dopo contro una giovane abbigliata con colori della squadra ospite"

     

    Secondo l’analisi dei video effettuati da personale della Digos di Bolzano, mentre era già iniziato il deflusso dei tifosi ospiti attraverso il tunnel sotto la tribuna "Canazza” dopo aver imboccato il corridoio in direzione contraria al flusso dei tifosi ospiti, la presidente del quartiere "impattava intenzionalmente con la spalla contro un primo tifoso del Catanzaro con al seguito una bandiera e subito dopo contro una giovane abbigliata con colori del Catanzaro; che in tale frangente Francesca Fiori, ripresa verbalmente dal fidanzato della giovane, dopo una breve discussione, tentava di colpirlo con una manata al collo ma veniva colpita a sua volta da uno schiaffo al volto; che di seguito, nonostante i tentativi di alcuni tifosi di riportare la calma, la ricorrente afferrava per i capelli la giovane colpita poco prima facendo scaturire un parapiglia nel corso del quale entrambe le donne rovinavano a terra, venendo separate da altri tifosi della squadra ospite". 

     

    "La condotta posta in essere dalla ricorrente al termine della manifestazione sportiva ha assunto, in concreto, i caratteri della pericolosità e gravità" 

     

    Francesca Fiori si è difesa dicendo che i contatti con i tifosi erano avvenuti non intenzionalmente ma secondo i giudici del Tar “non persuade la tesi difensiva in quanto la ricostruzione fornita dalla ricorrente non è supportata dalla documentazione in atti”. Secondo i giudici i fatti che hanno indotto il Questore ad applicare nei confronti della ricorrente la misura del DASPO "sono comprovati dai filmanti di videosorveglianza”. E ancora: “La condotta posta in essere dalla ricorrente al termine della manifestazione sportiva ha assunto, in concreto, i caratteri della pericolosità e gravità tali da porre a repentaglio l’incolumità fisica delle persone e ha evidenziato un intento aggressivo e provocatorio tali, che è stata ritenuta rischiosa per l’ordine e la sicurezza pubblici secondo una valutazione discrezionale che non appare censurabile. In definitiva, il ricorso va respinto siccome infondato. Fiori è stata poi condannata al pagamento in favore dell’Amministrazione delle spese di lite per 2.000 euro.