Politics | Quo vadis Lega?

Sipario leghista

Manifestazione di Bologna passata in sordina e contro-evento ai Piani. Vettori: “Tutti a dire che il quartiere ha dei problemi, ma in dieci anni cosa si è fatto?”

“I Love Ruspa”, fioccavano gadget, bandiere e pochette verdi ieri (9 novembre) in piazza Maggiore a Bologna, un tifo da stadio per Matteo Salvini ma con meno folklore: si contano sulle dita di una mano i Braveheart stile Pontida; a fianco del leader del Carroccio Silvio Berlusconi, quasi costretto a fare da tappezzeria, testimone (in)consapevole della sua sepoltura politica e Giorgia Meloni (FdI), l’”usato sicuro” per conquistare un posto in prima fila nel cantiere del centrodestra. Erano in 100mila ad assistere allo show del trio secondo la Lega, 15mila, smentisce la questura. Sul palco Salvini innesca i soliti slogan, “prima gli italiani veri”, no agli invasori stranieri, federalismo, ma basta poco, la folla ha già fatto il pieno di endorfine. A qualche metro di distanza alcuni militanti della sinistra protestano contro la manifestazione leghista. “Io di tafferugli in piazza non ne ho visti - commenta l’ex candidato sindaco del Carroccio Carlo Vettori che si dice soddisfatto per la giornata - eravamo un centinaio fra militanti e simpatizzanti venuti dalla provincia di Bolzano”. C’era anche qualche nostalgico temerario della sezione locale Forza Italia al comizio, venuto ad applaudire il suo re senza corona.

La manifestazione, tuttavia, in Alto Adige ha avuto evidentemente poca risonanza, ai Piani giovani militanti della sinistra hanno organizzato uno showcase e l'associazione Scioglilingua una partita di calcio per i profughi come risposta ai picchetti della destra, qualcuno la scorsa settimana ha lasciato degli escrementi davanti alla sede del partito del Carroccio, c’è qualche messaggio subliminale che la Lega sta trascurando? Vettori minimizza: “non vedo tragicità nel fatto che il centrodestra locale non abbia partecipato in massa alla manifestazione di Bologna, nessuno era obbligato a dover venire, l’importante è che a livello nazionale sia andata bene e questo potenzialmente può riscuotersi in maniera positiva anche sul nostro territorio, recepiremo la linea politica che verrà data ai centri periferici anche in merito a future alleanze”. 

C’è poi lo “scivolone” dell’ex consigliere comunale Filippo Maturi (LN) che ha pubblicato un manifesto con la scritta clandestini no, utilizzando il logo della manifestazione “Refugees welcome”, lo spettacolo d’arte varia che andrà in scena il prossimo 15 novembre a Bolzano. “Non penso sia stato uno scivolone, non credo che il logo sia stato registrato, perciò se viene postato su Facebook diventa proprietà del social network e può essere utilizzato da chiunque. Ribadiamo che i rifugiati sono ben accolti, ma dai dati di rifugiati ne vedo pochi, noi continuiamo a reputarli clandestini, si tratta di visioni diverse, c’è chi vuole fare di tutta l’erba un fascio e chi, come noi, fa delle distinzioni. Bisognerebbe prendere le cose con più scioltezza e umorismo”. 

E sull’evento di sabato scorso dei Piani l’ex candidato sindaco della Lega ribatte: “Siamo in democrazia, ognuno può prendersi gli spazi che vuole, è curioso sentire l’ex consigliera comunale Annamaria Molin dire che ai Piani ci sono sempre stati problemi di prostituzione e degrado, cosa che riconosciamo anche noi, ma allora perché negli ultimi dieci anni il suo collega di partito, l’assessore Luigi Gallo (A Sinistra per Bolzano) non ha fatto praticamente nulla? Ben venga, comunque, chiunque voglia migliorare la situazione, che sia di una parte politica o dell’altra. Vanno risolti i problemi del quartiere con i fatti e non con le parole”. E il punto è proprio il calibro delle risposte che vengono confezionate, “sarà la cittadinanza a decidere se i nostri interventi saranno stati adeguati o meno. La prima cosa che ho detto appena c’è stato l’insediamento del commissario straordinario Michele Penta è di avere un occhio di riguardo rispetto alla sicurezza e al degrado di certe zone di Bolzano, visto che è un problema sentito dalla collettività politica e non solo. Al di là delle ricette e delle ideologie bisogna agire. Ognuno costruirà le proprie idee e in merito e i propri spunti, poi ci si vedrà in campagna elettorale”.