Environment | Visioni

Un Alto Adige davvero a 'mobilità verde'?

La Provincia ci prova con una road map che punta su bici, motori elettrici e intermodalità. Ma intanto il metrobus va a gasolio e lascia a terra gli abitanti di Bolzano.

L’assessore provinciale competente Florian Mussner ha presentato oggi le misure che, entro il 2018 dovrebbero consentire all’Alto Adige di compiere dei passi decisivi verso la mobilità sostenibile

L’obiettivo dichiarato è quello di "sviluppare l'Alto Adige come Regione verde, (la cosiddetta Green Region), attraverso una mobilità alpina sostenibile che tutela le risorse naturali, aumenta la qualità della vita e produce vantaggi al sito Alto Adige nel lungo periodo”

Il piano della Provincia prevede 30 stazioni di ricarica veloce per almeno 1000 auto elettriche e l’individuazione di un comune che diventerà come una sorta di ‘benchmark', ovvero modello da seguire per tutti gli altri Comuni, mostrando i punti che funzionano e le eventuali criticità. 
Sono previsti inoltre un concorso dedicato “all’Alto Adige che pedala”, e l’ampliamento della flotta del car sharing ed anche del bike sharing

Alla base della strategia del progetto Green Mobility in tema di tutela del clima vi è la riduzione delle emissioni di biossido di carbonio: se si pensa che le emissioni totali di CO2 per persona l'anno in Alto Adige ammontano a 4,9 tonnellate di cui 2,3 (quindi quasi la metà) dovute al traffico, si capisce quanto sia importante intervenire sulla mobilità.

Però le misure annunciate dalla provincia sembrano più esempi di buone pratiche che vere e proprie misure in grado di convertire la mobilità che fa uso di carburanti fossili

Lo spostamento su rotaia del traffico di transito sull’A22 è un progetto a lungo termine e tutt’altro che definito nei dettagli. Ed anche altri esempi concreti legati stretta attualità dimostrano che l’intermodalità e il passaggio a combustibili ‘verdi’ sia ancora di là da venire.

Basti pensare al metrobus per l’Oltradige, alimentato a gasolio e vietato ai residenti di Bolzano che vorrebbero salirvi nell’unica fermata attiva in via Druso per raggiungere il centro città.
Per loro le porte scintillanti del bus restano sbarrate.