Il bello della (democrazia) diretta.

Storia di un pericolo scampato (?)
Note: This article is a community contribution and does not necessarily reflect the opinion of the salto.bz editorial team.

E alla fine un referendum ammazzò l’”ammazza-referendum”.

Potrebbe sembrare un semplice caso di legittima difesa ma forse, a guardar bene, nasconde un po’ più di quanto non mostri. 

Ad esempio:

1. L’importante è partecipare

Non si registrava un’affluenza così bassa ad un evento collettivo dai tempi dell’introduzione della facoltatività della visione de “La Corazzata Kotiomkin”

Fa specie pensare che un tema fondamentale per l’intera evoluzione dell'umanità (uhm… ok, mi stavo esaltando un tantino) abbia giusto sfiorato la coscienza civica sudtirolese: avrebbe avuto la stessa percentuale di diserzione un quesito riguardante l’aumento (o la diminuzione) di una frazione infinitesima di una qualsivoglia tassa?

2. ‘O Scarrafone nunn è bello manc’ a mamma soja!

Il fronte del “no” ha vinto con 68233 voti. 

Se l’SVP fosse riuscita a portare al voto anche solo i propri iscritti più un paio di parenti a casaccio, avrebbe ottenuto una vittoria dai mille significati; il fatto che neanche la metà degli iscritti al partito se la sia sentita di difendere il mirabolante testo di legge, la dice lunga sulla bontà dello stesso (per intenderci, finanche la “Porcata” di Calderoli ha avuto un sufficiente numero di "scudi umani”; per quanto, in alcuni casi, non offrirei garanzie sull’effettiva appartenenza al genere umano degli scudi in questione).

3. Da grande voglio fare lo scrutatore.

La due giorni (senza contare le ore preparatorie) elettorale e “scrutinatoria" è stata, per scrutatori, presidenti di seggio e personale delle forze dell’ordine, una versione demo della vittoria al superenalotto; le figure menzionate hanno potuto approfittare (percependo un mai sgradito obolo per l’incomodo) del tempo messo a disposizione dalla Provincia, per riallacciare rapporti con parenti ed amici che non sentivano da anni, riscoprire giochi e tradizioni in via di estinzione (notevole il presidente di seggio che, smontata a mani nude una moka e ricavato uno spago di 1,5 m da una altresì inutile tendina da cabina elettorale, è riuscito ad assemblare una trottola da competizione, vincendo il titolo europeo di durata del moto di precessione), ampliare i propri orizzonti culturali (ho visto con i miei occhi un poliziotto iniziare e finire l’intera trilogia de “il signore degli anelli”).

Era proprio necessario reclutare per “X” giorni un numero di persone pari alla fanteria sammarinese? E se sì, potreste ricordarmi dove/come ci si iscrive alle liste per fare parte del fortunato novero?

Un ultimo (e serio) pensiero va ai promotori del referendum che si sono battuti per una causa seria e che, per parecchi giorni (e parecchie notti), hanno nuotato contro corrente, non cedendo mai alla tentazione di lasciare che fosse.

Grazie “ragazzi”: la democrazia diretta è ancora un embrione, ma se possiamo continuare ad immaginarne nascita, crescita e maturità, gran parte del merito è decisamente vostro.