Storie e sapori dal mondo
![Foto di backstage di La cucina di Casa Conte Forni](/sites/default/files/styles/ar/public/2025-02/01._la_cucina_di_casa_conte_forni.jpg?h=f0ab467d&itok=HbUTaZBr)
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La cucina di casa conte forni è un food blog multiculturale che racconta talenti, tradizioni e integrazione: abbiamo intervistato Silva Rotelli, Maria Elena Crescentini e Veronica Tonidandel, dell’Ufficio Direzione Artistica del Gruppo Volontarius.
Come è nata la cucina di casa conte forni?
“La cucina di Casa Conte Forni – Storie e ricette dal mondo” è un food blog collettivo, multiculturale e multisensoriale nato all’interno del centro di accoglienza Casa Conte Forni. Nasce dal bisogno di raccontare i talenti e i patrimoni culturali che si celano tra le mura della Casa e di scardinare stereotipi. La volontà è quella di mettere gli abitanti maggiormente in relazione con la comunità locale. Attraverso fotografie, video e racconti, le persone della Casa presentano i piatti e i sapori della loro terra d’origine. Casa Conte Forni è una struttura d’accoglienza situata nel centro di Bolzano ed è gestita congiuntamente dalla Cooperativa River Equipe e dall’Associazione Volontarius, su incarico dell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano (ASSB).
Quali sono gli obiettivi del progetto?
L’obiettivo principale è mettere in connessione gli abitanti della Casa con la comunità locale e con la propria Terra d’origine, nonché raccontare i talenti e la realtà virtuosa di questo centro d’accoglienza attraverso lo sguardo di chi la vive. Si tratta di un percorso che, attraverso la cucina, mira a rimettere al centro il benessere psico-fisico delle persone. Per noi è molto importante valorizzare non solo le abilità e le competenze delle persone, ma anche l’interiorità e l’animo di ognuna. Il cibo è nutrimento, è prendersi cura dell’altro. Il cibo è corpo. È risata. È movimento. È arrivare lì dove le parole non riescono ad arrivare. È diritto a vivere.
Il percorso è inoltre un’occasione per sviluppare e rinforzare le proprie conoscenze linguistiche e le capacità progettuali, competenze imprescindibili per entrare nel mercato del lavoro e affrontare con energia le sfide della vita. Per realizzare questo progetto, i partecipanti si sono cimentati in molteplici discipline come la fotografia, il video e la programmazione web, insieme a un team di esperti e docenti di PianoB - Social Design.Chi sono le cooperative coinvolte?
Il progetto, ideato da PianoB – Social Design, è stato realizzato in collaborazione con la Società Cooperativa Sociale River Equipe e l’Associazione Volontarius ODV che gestiscono la struttura di accoglienza. Tutti e tre gli enti fanno parte del gruppo cooperativo paritetico “Gruppo Volontarius”. Il progetto è finanziato dall’Azienda Servizi Sociali di Bolzano (ASSB).
“La cucina di Casa Conte Forni” non esisterebbe senza la dedizione e l’impegno di uno speciale team di lavoro multidisciplinare, che comprende gli abitanti della Casa, l’equipe socio-pedagogica, le volontarie e i volontari, lo staff di ideazione e realizzazione del progetto, le docenti, le artiste e gli artisti e i designer.Quali culture avete raccontato finora?
Attraverso la WebApp de “La Cucina di Casa Conte Forni”, è possibile scoprire le storie e le ricette di persone provenienti da numerosi luoghi del globo con differenti background culturali e linguistici. Ad oggi, le persone che si sono messe ai fornelli arrivano dall’America Latina (Perù e Colombia), dall’Asia (Iraq e Turchia), dall’Europa dell’Est (Kosovo e Georgia) e dall’Africa (Tunisia, Gambia, Costa D'Avorio, Marocco, Nigeria, Egitto e Liberia).
Come vengono scelti i cuochi e le cuoche?
Il percorso viene riproposto ogni anno e ogni gruppo di lavoro è formato da persone che trovano accoglienza presso i servizi di Casa Conte Forni. Ognuno porta con sé la propria storia, la propria ricetta e il proprio modo di cucinarla. I partecipanti a turno si dedicano a cucinare, a scattare fotografie e a raccontare i propri piatti, ricordi e tradizioni.
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Come è stata accolta l’iniziativa dai partecipanti?
Tutte le persone che hanno partecipato, di qualsiasi origine, sono accomunate dal forte desiderio di raccontarsi, di condividere un pezzetto della loro tradizione ed entrare in dialogo con gli abitanti della Casa e della Città.
“La cucina di Casa Conte Forni” rappresenta un’occasione per riportare l’attenzione al benessere dell’individuo. Molte persone accolte presso la Casa stanno affrontando un momento molto complesso della propria vita e far parte di questo progetto è uno stimolo per rimettere in gioco la propria creatività, i propri talenti, le proprie competenze ed esperienze.
Parlare di cibo è anche parlare di fame. Lavoriamo con persone che purtroppo la fame l’hanno davvero provata. A queste persone, a tutte quante, auguriamo di provare solo un unico tipo di fame: la fame di vita.E dal pubblico del blog?
Lo scorso ottobre Casa Conte Forni ha aperto le sue porte per raccontarsi e presentare il Food blog alla cittadinanza. L’evento è andato in sold out: la risposta è stata forte e molto positiva.
Hanno preso parte all’iniziativa anche i Glücksbringer, un gruppo di giovani ragazzi che si è unito a noi per promuovere dialogo, incontro e condivisione attraverso la preparazione del cibo. Per l’occasione, hanno cucinato insieme agli ospiti della Casa un aperitivo solidale a base di piatti tradizionali locali e africani. -
Cosa vi ha sorpreso di più di questo progetto?
Ci ha colpito molto scoprire aneddoti diversi sull’uso e sulle tradizioni di ingredienti ed utensili. Ad esempio, abbiamo scoperto che molti partecipanti provenienti dall’Africa amano mangiare tutti insieme dallo stesso piatto e non hanno l’usanza di dividere in piccole porzioni.
Dietro ad ogni ricetta si cela una storia: il dolce preferito della zia, l’ultimo cous cous mangiato in famiglia prima di partire, il tè caldo bevuto con il nonno. O ancora la chiamata alla mamma in Marocco per farci raccontare come si prepara il suo tajine; o quella in Perù per raccontare con orgoglio che abbiamo cucinato il ceviche a Bolzano. È capire che mangiare tutti dallo stesso piatto non è così strano perché, come ci insegnano Epiphanie e Hortense, i piatti ivoriani non hanno lo stesso sapore se non li si mangia in compagnia. Si sta creando un ricettario collettivo che parla di memorie, desideri e speranze per il futuro.La ricetta più difficile da realizzare?
È capitato che alcune persone abbiano proposto ricette per cui erano necessari ingredienti ed utensili inusuali in Alto Adige. Molto spesso abbiamo fatto delle ricerche nei negozi etnici presenti a Bolzano: abbiamo scoperto che sono riforniti di alimenti e strumenti provenienti da ogni dove. Si possono scovare dei tesori come il pepe selim (o pepe nero africano), il rocoto manzano (peperone rosso peruviano) o l’attieké ivoriano (manioca fermentata).
L’abitudine che avete deciso di importare nella vostra cucina
“La cucina di Casa Conte Forni” ci ha fatto scoprire nuovi profumi e sapori. Abbiamo imparato ad utilizzare spezie ed erbe che prima non sapevamo neanche esistessero. Ad esempio, grazie a Lano, una ragazza originaria dall’Iraq che ha cucinato i dolma, abbiamo scoperto il sumak. È una spezia antica molto diffusa in Medioriente, in italiano la chiamiamo sommacco. Il suo sapore è leggermente acidulo e ci ha fatto innamorare. Da quando l’abbiamo scoperta, è una spezia che non può più mancare nelle nostre cucine.
Quali effetti ha portato negli abitanti la partecipazione a questa iniziativa?
Gli impatti di questo progetto sono innumerevoli. Per fare un esempio, alcune delle persone che hanno preso parte al Food blog hanno scelto di portare avanti quanto appreso durante il proprio percorso professionale: alcune di loro, ad esempio, ora lavorano nell’ambito della ristorazione, mentre altre hanno espresso il desiderio di continuare a studiare fotografia.
Quali prospettive ha il progetto per il futuro?
“La cucina di Casa Conte Forni” continuerà il suo percorso con la quarta edizione e arriveranno presto nuove ricette e storie dal mondo. Scaricate la WebApp sui vostri dispositivi per non perdervi le novità.
È possibile scaricare la WebApp del Food blog qui: https://storieericettedalmondo.gruppovolontarius.it/