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Italia's got talent: innegabile evidenza

Bolzano ha veramente "perso", e come, la trasmissione targata Sky con Bisio e Litizzetto?
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“Bolzano perde Italia's got talent. Teatro Comunale e produttori del programma non trovano l'accordo e così...la produzione televisiva di Sky...se ne va altrove. L'appuntamento avrebbe portato nelle casse della Fondazione 60.000 euro, più tutto l'indotto. Infuria la polemica per l'occasione persa. Galateo: il direttore lasci. Mastella: avremmo potuto avvicinare i giovani alla cultura”.

Così il Corriere dell'Alto Adige scriveva in prima pagina, mercoledì 8 marzo, per poi proseguire a pagina 3:”Prima sembrava che l'accordo si fosse raggiunto per settembre, poi però le date non sono più combaciate. All'origine del rimpallo ci sarebbero stati ripensamenti e ridefinizioni delle agende dei due giudici Litizzetto e Bisio, che avrebbero chiesto successivamente la disponibilità di affittare l'intero teatro – inclusi gli ambienti del Teatro Studio – per ottobre o novembre, sovrapponendosi al calendario ...di Teatro Stabile, VBB e Orchestra Haydn”.

Quindi, nella stessa pagina, subito sotto, vengono raccolte le reazioni dei consiglieri comunali Marco Galateo, Gabriele Giovannetti e Nicol Mastella. Il primo invoca le dimissioni del direttore del Teatro Stabile, il secondo rimarca una presunta perdita potenziale di natura economica, scagliandosi, tra l'altro, contro “l'incapacità di chi governa la città di sfruttare al meglio una situazione che avrebbe potuto portare un interessante vantaggio per l'imprenditoria locale...”, mentre la consigliera Mastella limita le sue considerazioni dichiarandosi comunque dispiaciuta per questa opportunità non colta.

Dello stesso giorno, il comunicato stampa dal titolo “Italia's Got talent, una non notizia”, a cura della Fondazione Teatro Comunale e Auditorium responsabile delle trattative con la produzione di Sky nel quale si legge:”Quanto riportato dalla giornalista (del Corriere dell'Alto Adige) non corrisponde al vero, perché quella con lo show televisivo è solamente una delle trattative in corso tra Fondazione Teatro Comunale di Bolzano e Auditorium e la produzione televisiva. Il Teatro Stabile di Bolzano, diretto da Walter Zambaldi, nulla c’entra in questa vicenda ed anzi, insieme agli altri enti residenti (VBB e Haydn) ha dato la massima disponibilità a collaborare alla buona riuscita dell’evento. Si osserva inoltre che la giornalista e i commentatori non distinguono, sbagliando, tra la Fondazione Teatro Comunale e Auditorium ed il Teatro Stabile di Bolzano. Trattasi di due organismi assolutamente distinti, con scopi e attività completamente diverse. Precisiamo inoltre che i presunti ricavi, al netto dei maggiori costi che la Fondazione dovrà sostenere per garantire le attività, e sempre che la trattativa vada realmente a buon fine, ammonterebbero a 23.000 Euro e non a 60.000, come erroneamente riportato nella notizia di stampa”.

Il giorno dopo, sempre il Corriere dell'Alto Adige ritorna sull'argomento, ed è la stessa direttrice della Fondazione Teatro Comunale di Bolzano e Auditorium, ovvero, Mariaclara Pagano, la quale ripete come sia la produzione di Sky, data la massima disponibilità del Teatro Stabile, VBB e Orchestra Haydn, ad avere modificato le richieste circa la data per la realizzazione della puntata del programma. Inoltre, si precisa come le trattative siano ancora in corso e che ci sia la massima disponibilità e impegno per portare il programma a Bolzano, se non questo, il prossimo anno. E sempre nell'articolo, il sindaco Renzo Caramaschi aggiunge che:”il Teatro Comunale vive della propria programmazione e per questo essa – anche da statuto – risulta prioritaria rispetto a tutte le altre iniziative...”. E nello stesso articolo, la direttrice Pagano spiega che non esiste alcun danno per le casse pubbliche, visto che un lavoro di promozione di un ente complesso come quello che vede tre istituzioni gestire in comune gli spazi, prevede necessariamente trattative che possono andare tanto a buon fine quanto non perfezionarsi.

E sempre nella stessa pagina, rivendicando giustamente il diritto di cronaca, il capo-redattore del Corriere dell'Alto Adige, Roberto Magurano, con un suo intervento dal titolo “L'evidenza innegabile”, elenca un paio di “regolette” del giornalismo:”Noi ci limitiamo a registrare i fatti, a spiegarli e a raccogliere i relativi commenti. Punto”. Poi, prosegue Magurano, sostenendo che il comunicato stampa prodotto dalla Fondazione guidata da Pagano:”malgrado ardite arrampicate sugli specchi – conferma di fatto quanto riferito dal nostro giornale”. E prosegue:”Comprendiamo che la notizia abbia creato del clamore difficile da gestire, ma sarebbe stato più utile ammettere l'evidenza, senza salire inopportunamente in cattedra...Della vicenda, piuttosto, ci preme sottolineare che – essendoci in ballo dei fondi pubblici – sarebbe consigliabile adottare un atteggiamento meno ostile”. E a conclusione del suo intervento, il giornalista Magurano scrive:”E qui veniamo alla seconda regoletta giornalistica, ovvero che certe smentite – confuse e un po' contraddittorie – altro non sono che una notizia data due volte”.

Questa la cronaca della vicenda, sulla quale ognuno può valutare le posizioni prese dai protagonisti. In sintesi, anche da quello che ci hanno raccontato i protagonisti, a febbraio di quest'anno la produzione del programma televisivo ha sondato la possibilità di ottenere in affitto il Teatro Comunale per otto giorni, verso settembre, ovvero prima dell'inizio delle stagioni che Teatro Comunale, VBB e Orchestra Haydn hanno in cartellone. Ci è stato riferito anche che alla fine l'accordo economico era stato raggiunto per un importo di 48.000 Euro. Un accordo, ci dicono, non scritto, in quanto “la produzione Sky firma contratti solo quando è sicura della disponibilità del suo staff”. E questo, nonostante le diverse richieste della Fondazione per raggiungere quanto prima a un accordo scritto e potere quindi inserire l'evento in cartellone. Successivamente, per via di impegni sopraggiunti da parte dei presentatori del programma, la produzione Sky ha chiesto di spostare da settembre a novembre la registrazione della puntata. E solo a quel punto sono sorti diversi problemi del tutto indipendenti dalla volontà dei protagonisti.

Quali? In prima istanza, a novembre le tre istituzioni bolzanine sono nel pieno della loro attività cartellonistica. Attività per la quale i contratti con le relative compagnie e maestranze sono stati già firmati e che rendono quindi – e per ora - impossibile l'affitto alla produzione Sky dell'intero Teatro, soprattutto per un periodo così lungo. E qui sorge una questione ben più rilevante. Il Teatro Comunale ha diversi difetti, se così si può dire, di fabbricazione. Ad esempio, non ha adeguati spazi di prova per gli artisti. Spazi che consentano sempre un contestuale uso sia per spettacoli sia per più complesse attività di prova. Questo è uno dei motivi principali – come sa bene chi il teatro lo vive dall'interno - che spiega la difficoltà di crescita della istituzione negli anni e la limitazione autoimpostasi proprio per via del fatto che le sue strutture non sono in grado di offrire quello che certe compagnie richiedono. Nel caso specifico, se a settembre il teatro non ospita manifestazioni, quindi può essere affittato per intero, ciò non è possibile con l'inizio delle stagioni teatrali. Non è possibile proprio perché la struttura del teatro non lo consente. Numerose sono state le pressanti richieste di ristrutturazione degli spazi interni, anche per evitare sprechi di denaro per via di manutenzioni obbligate proprio da opinabili tecniche di costruzione, ad esempio di un palco solo tecnicamente semimovibile. Ovvero, esiste il problema di aule troppo strette o inadeguate ad esempio per prove di ballo da parte di una compagnia. Basti pensare a quella spesa sostenuta nel passato per convertire a docce, bidè inspiegabilmente inseriti nei camerini al loro posto. Ma nonostante questo, Fondazione e tre Istituzioni fanno quanto loro possibile per “cavare il massimo da quello che hanno”.

Detto questo, nel comunicato stampa della Fondazione (sopra citato) ricevuto, nemmeno sintetizzato, ma piuttosto, stigmatizzato dal capo redattore del Corriere dell'Alto Adige, la direttrice Pagano non fa la lista delle regolette che la stampa dovrebbe seguire ma, tra l'altro, fa due doverose precisazioni (sui i ricavi che sarebbero stati 23.000 euro e non 60.000, e sulle strutture che gestiscono ed utilizzano il Teatro Comunale) che non sembrano provenire da chi aspirerebbe a salire in cattedra ma che devono avere creato un eco difficile da gestire in redazione.

Fatto salvo, anzi salvissimo, il diritto di cronaca, ecco che titoli come “Bolzano perde Italia's got talent. Lo show con Bisio valeva un contratto da 60.000 euro” e un bel corpo di reazioni indignate, quando nel testo degli stessi articoli, tra l'altro, si legge bene che le trattative sono in corso, e che non si può perdere qualcosa che non si è ancora conquistato, è l'innegabile evidenza del significativo potere della stampa di prendere una notizia, imbastirla e definire i contorni del suo eco mediatico.