Economy | GAS ED ELETTRICITA'

Il caro-bollette costerà 1.500 euro

Registrati aumenti monstre del 92% (elettricità) e dell'82% (gas). Il Ctcu chiede una tariffa sociale provinciale per l'energia applicata a fasce più ampie di popolazione
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Foto: Pixabay

La sensazione di tutti è quella che i prezzi di gas ed energia siano raddoppiati. Non è una sensazione e nemmeno un iperbole. Dai calcoli fatti dal Ctcu, per le famiglie altoatesine il prezzo dell’energia, dal 2020, ha subito aumenti in media del circa 82%, e quello del gas di circa il 92%. In euro, tali aumenti, significano un maggior esborso tra i 1.370 e i 1.500 euro o più per famiglia all’anno; a condizione che i prezzi rimangano al livello attuale.

Oltre a volgere uno sguardo critico sui propri consumi, il Centro consumatori fornisce consigli su vantaggi e svantaggi di un cambio di fornitore . "In questo caso, bisogna tenere bene a mente che la crisi attuale ha dato un bello scossone ai prezzi, rendendoli ancora più variabili di prima. Il confronto ha messo in evidenza, che proprio le offerte, che nel calcolatore di comparazione ufficiale dell' Autorità di regolamentazione ARERA appaiono come le più economiche (soprattutto le offerte di Wekiwi e e.on), spesso non sono neanche presenti sui siti web dei fornitori", fa notare Ctcu.

Misure per fronteggiare il caro-energia

I cosidddetti “bonus sociali energia” statali interessano per lo più solo redditi e pensioni molto basse e riguardano solo energia e gas metano, mentre le utenze alimentate con teleriscaldamento o GPL o simili risultano escluse dal beneficio; anche il promesso “bonus energia Alto Adige” non è stato, alla fine, introdotto, fa notare il Ctcu. "Per ammortizzare l’impatto di tali aumenti sul ceto medio, a fianco delle misure attualmente al vaglio dello Stato, si rendono necessarie ulteriori misure a livello locale. L'annunciato bonus una tantum di 500 euro è da accogliere con favore se arriva dove è veramente necessario", commenta la direttrice, Gunde Bauhofer.

Il Ctcu propone l’introduzione di una sorta di "tariffa sociale provinciale per l'energia" (sia per l'elettricità che per il gas) che riguardi "estese fasce di reddito" e che possa calmierare i costi per le famiglie interessate. "Detta tariffa può trovare come contropartita gli extra-profitti generati, che in questo modo verrebbero utilizzati a beneficio di una larghissima platea di utilizzatori domestici dell’energia in provincia, come anche entrate aggiuntive per la Provincia, magari attraverso le tasse previste per questo settore, se disponibili. Detta tariffa dovrebbe avere come riferimento quella del “leader” del mercato, e per il venditore dovrebbe essere puramente a copertura dei costi. La tariffa non dovrebbe inoltre prevedere alcun limite temporale a scapito del cliente e dovrebbe essere disponibile per lo stesso, finché i requisiti di reddito vengano soddisfatti", sostiene il Ctcu.

In sintesi, le fasce di reddito, alle quali vengono garantite le misure di sostegno, dovrebbero essere cioè molto più ampie di quelle attualmente previste, a livello statale, per i bonus; "Per esempio prevedendo un ISEE da 8.265 a 30.000 euro per tutte le famiglie, indipendentemente dal numero di figli, oppure anche un parametro simile. Le misure locali dovrebbero, quindi, iniziare laddove finiscono i benefici elargiti dallo Stato per le fasce più deboli. A medio termine, si dovrebbe considerare inoltre se sia possibile un riorientamento del mercato energetico altoatesino, ad esempio in forma cooperativa o come “autoconsumo con uso di energie rinnovabili. Inoltre, è assolutamente necessario che al Tavolo Energia, che apprendiamo essere in fase di creazione, partecipino rappresentanti dei consumatori, dei lavoratori e delle famiglie".

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