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Before it was mainstream

Nicolini (M5S) plaude alla svolta Schlein all’interno del PD: “Premiati i nostri temi”. E attacca i Verdi ("filo-Nato"), il Team K e la Lega.
Nicolini
Foto: Salto.bz

Diego Nicolini, consigliere provinciale del M5S, non è preoccupato da un PD a guida Elly Schlein. Anzi, il Movimento 5 Stelle lo vede come un riconoscimento e, si legge tra le righe, come un passo significativo dei democratici verso Giuseppe Conte. “I temi sui quali ci siamo battuti sono entrati di prepotenza nella agenda nazionale e locale: ci davano per morti, ma la radicalità nella difesa dell’ambiente, dei diritti civili e sociali ha avuto conferma col cambio della segreteria del PD. Il salario minimo legale, solo per fare un esempio, sinora lo portavamo avanti solo noi”. Molti attivisti pentastellati sono andati a votarle Schlein alle primarie, perché “le nostre battaglie sono post-ideologiche e si sono rafforzate”. Certo, nel PD “le persone sono rimaste le stesse” ma “il dialogo coi democratici a livello nazionale non si è mai interrotto”. Soprattutto dopo che  “l’Agenda Draghi è stata completamente abbandonata” per essere assunta da Giorgia Meloni.

Stiamo affinando le nostre idee, sull'economia circolare e i temi sociali. Il PD ha sottoscritto la nostra linea, che si è confermata vincente

 

In chiave locale, però, Nicolini ne ha per tutti. In primis per i Verdi. “Avevamo proposto una moratoria per le trasformazioni da boschivo a verde agricolo, ma non abbiamo trovato il sostegno dei Verdi che sono presenti in tante amministrazioni comunali dove si praticano cambi di destinazione dei boschi. Ma l’humus del verde boschivo è completamente diverso da una coltivazione agricola”. Altra critica ai Verdi riguarda il conflitto in Ucraina: “Dovrebbero sostituire la colomba bianca con un’aquila e i simboli della NATO” perché il “tema della guerra è portato avanti anche dai Verdi”, che sarebbero “filo-Nato a oltranza anche in Italia”. In un primo tempo “abbiamo sostenuto le armi di difesa per proteggere l’Ucraina dall’invasione, ma ora è diventata una strada senza fine”, come “portare legna per spegnere il fuoco”. Il M5S propone di “non inviare più armi, per proseguire con un negoziato di pace”. Occorre perciò “intensificare la nostra voce pacifista, condivisa dalla grande maggioranza degli italiani. Trattative non significa filo putinismo”.

 

L'Austria? "Ha ragione"

 

A proposito di amici di Putin, Nicolini attacca Matteo Salvini dopo il summit sulla questione del traffico pesante sul Brennero: “Salvini predica per la sovranità degli stati, ma razzola male”. Sebbene “sarebbe stato meglio accordare le limitazioni con la politica locale e nazionale”, “per fortuna il Tirolo ha introdotto divieti settoriali e blocchi programmati, che hanno portato benefici e vantaggi anche alla nostra provincia: senza quei limiti anche noi avremmo grossi problemi con la A22. Chi protesta è la lobby degli autotrasportatori”. La Lega in Provincia è "zero titoli, da 4 anni amministrano forse peggio di come faceva il PD", “un partner di governo inesistente, succube della SVP come accadeva col PD”, mentre la SVP è “dilaniata al suo interno, ricompattava solo grazie a patti di non belligeranza”: “Non possono più parlare di gruppi etnici - sostiene Nicolini - perché la società ha depotenziato queste regole basate sulla divisione”. Anche per questo “servirebbe una moratoria sul bilinguismo nella sanità, già i gettonisti sono esclusi dall'avere il patentino”. E “la scuola plurilingue sarebbe un'opportunità in più, i modelli sono tanti”.

 

Niente alleanze in Sudtirolo

 

Cosa dice, però, il Movimento 5 Stelle rispetto al tavolo con PD, Verdi e Team K in vista delle elezioni provinciali (e della futura Giunta provinciale)? Vorrebbero essere inclusi dalla proposta di Bettio-Spagnolli? “Ci sono differenze con il Team K e i Verdi, noi siamo più genuini e, lo rimarchiamo, non ci siamo per un’alleanza stabile. Siamo diversi nel DNA, basti pensare alla legge sui vitalizi”. Con il Team K, Nicolini sottolinea l’episodio più recente, ovvero la “superficialità sui crediti del Superbonus 110% dimostrata in aula dal collega Paul Köllensperger”, una misura che “ha portato in Italia, in un anno, all’installazione di fotovoltaico pari a una centrale nucleare”. Detto questo, un dialogo col Partito Democratico in ottica Giunta provinciale resta un’opzione “sensata”.