Dalla Vittoria alla Concordia?
100 anni. Tanto è passato dall'inizio del primo conflitto mondiale, altrimenti noto come “La Grande Guerra”. Conflitto decisivo per la stessa idea di “unità europea”, tanto è vero che soltanto dopo di esso, e soprattutto alla luce delle sue drammatiche conseguenze, culminate nella deflagrazione della Seconda Guerra Mondiale, fu possibile tornare a guardare avanti, oltre la nefasta stagione dei contrapposti nazionalismi.
In occasione del Centenario, lo storico Franco Cardini ha lanciato sul quotidiano “Avvenire” una proposta: trasformare il ricordo "celebrativo" di quella guerra in occasione di ripensamento anche autocritico del nostro passato. Non più “piazze della Vittoria”, per intenderci, che ovviamente sottendono la sconfitta di qualcun altro, ma semmai della “Concordia”, per dimostrare una rinnovata volontà di unire.
Chissà se la proposta di Cardini servirà a riaccendere adesso il dibattito anche in Alto Adige, dove appena dodici anni fa il tentativo di rinominare l'attuale “Piazza Vittoria” in “Piazza della Pace” fallì a causa di un referendum fortemente voluto da una destra nazionalista oggi politicamente quasi estinta.
La Marsigliesedi qua, la Guardia al Reno di là, il God save the queen (o the king) di sopra, Il Piave mormorava di sotto. Nelle nostre scuole, nell’ultimo settantennio, nulla è stato fatto per fondare un serio insegnamento – in tutte le lingue europee – della storia comune europea. E le commemorazioni aperte quest’anno si chiuderanno, fra quattro, sul solito scenario delle ragioni e dei torti, dei vincitori e dei vinti. Si dice spesso che la storia in realtà non insegna nulla, che la “lezione della storia” non esiste. Sarebbe più esatto dire che non viene ascoltata. Per anni, nella Parigi postrivoluzionaria tra Sette e Ottocento, una parte della gente era attaccata maniacalmente alla Place de la Révolution, là dove tra 1793 e 1794 erano cadute migliaia di teste in un assurdo delirio fratricida, mentre un’altra parte ne odiava il ricordo ed evitava perfino di passarvi. Napoleone sostituì quel nome infausto con quello di Place de la Concorde.
Basta con questi nomi che non dicono niente
questi nomi come Piazza della pace o della concordia che suonano come se fossero stati ideati da un presunto commissario per la political correctness.
Perché non lo chiamiamo Piazza Franz Innenhofer. Vediamo chi poi ha ancora il pessimo gusto di festeggiare li qualcosa.
In reply to Basta con questi nomi che non dicono niente by gorgias
Non capisco se il tuo
Non capisco se il tuo commento è ironico o serio. Se è serio, mi sembra strano che tu non sappia che quello che a Roma, a Milano o a Genova (come da foto) può essere solo retorica politicamente corretta, a Bolzano non lo è affatto e a maggior ragione non lo era anni fa quando si è tenuto il referendum.
In reply to Basta con questi nomi che non dicono niente by gorgias
è anche politica corretta a Bolzano
ovviamente solo per un fascio di persone in mezzo. per gli estremisti da entrambi le parti dei gruppi linguistici non sarebbe soddisfacente in quanto per gli uni è un disturbo e per gli altri troppo poco in quanto vorrebbero abbattere il monumento.
Questo monument0 però rimarrà quello che è in quanto non sarà mai possibile a riinterpretarlo in un altro modo usando nomi come piazza della pace o della concordia in quanto sono troppo astratti a significare veramente qualcosa.
L'unica possibilità a controporre a la massicità del monumento qual cosa è di dedicare la piazza alle prima vittima del fascismo in Sudtirolo contraponendo cosi la fragilità della vita umana alla brutalità e freddezza della ideologia fascista.
Se i Sudtirolesi di lingua tedesca in futuro dovranno ancora sopportare la vista di questo monumento vale anche la pena di ricordare agli italiani quali frutti ha portato il fascismo.
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Esatto. Togliere il monumento
Esatto. Togliere il monumento e denominare la piazza " Franz Innerhofer" imporrebbe di intraprendere un vero e autentico processo di rielaborazione.
C'è un proverbio dalle mie
C'è un proverbio dalle mie parti che dice "Il meglio è nemico del bene". Secondo me sarebbe già tanto se i bolzanini si "pentissero" di avere votato in un certo modo dodici anni fa e se dimostrassero di avere cambiato idea. La piazza verrebbe rinominata Piazza della Concordia o della Pace e il monumento ristrutturato e storicizzato come "Mahnmal", con un percorso didascalico per le scuole e i turisti che gli parli di tutto quello che è successo allora, compresa la morte di F.Innerhofer. Penso che per il momento potrebbe bastare, non so se sarebbe vantaggioso alzare ulteriormente l'asticella.
12 anni fa cambiarono il nome
12 anni fa cambiarono il nome della piazza così, d'ufficio. Avessero promosso un referendum fin da principio, a livello provinciale, certamente l'esito sarebbe stato diverso.