Grillo sconfessato dai giudici
A poche ore dalla svolta del meeting di Ivrea, dove il Movimento 5 Stelle si è presentato con l'immagine rassicurante di una svolta imprenditoriale e governista, per Beppe Grillo è arrivato puntualmente il boomerang. A Genova il giudice Roberto Braccialini ha accolto il ricorso della candidata sindaco Marika Cassimatis contro la propria esclusione dalla lista. Il giudice ha stigmatizzato le "regole non chiare", accusando Grillo di una "conduzione dirigista del partito". I risultati delle assemblee telematiche per la scelta dei candidati "non possono essere messe in discussione", ha sentenziato il giudice. Il tribunale ha quindi annullato la delibera che escludeva la candidata vittoriosa alle comunarie, sostituendola con Luca Pirondini. Cassimatis ha reagito con soddisfazione: "Davide ha battuto Golia. Attendo un incontro con Grillo".
Che probabilmente non avverrà. Gli avvocati di Grillo hanno già annunciato ricorso contro l'ordinanza. In caso di decisione negativa il fondatore potrebbe negare alla Cassimatis l'uso del simbolo. Ma sarebbe comunque un'amara sconfitta per Grillo nella propria città, dove nel M5S i litigi interni durano da parecchio. Alcuni mesi fa l'ex candidato sindaco e capogruppo Paolo Putti aveva lasciato il movimento, criticando la "gestione verticistica". Alla fine il movimento potrebbe rinunciare alla propria candidatura nel capoluogo ligure - uno smacco notevole. Il termine per la presentazione dei candidati scade fra 30 giorni.
Ma alle elezioni comunali dell'11 giugno secondo i sondaggisti il movimento potrebbe vivere altre delusioni amare. Secondo il sondaggista Nicola Piepoli "la previsione è quella di una secca sconfitta del M5S nelle maggiori città". Potrebbe restare fuori dai ballottaggi non solo nella Genova di Grillo, ma anche a Palermo, dove lo scandalo delle firme false per la presentazione delle liste ha provocato molti dissidi. Ma per il bipolarismo centrosinistra-centrodestra i grillini perderebbero anche a Padova, Verona, Parma, Taranto, Piacenza, Monza e Catanzaro. A Padova e Verona il M5S secondo i sondaggi arriverebbe appena al 20 per cento. Se queste previsioni dovrebbero avverarsi, per il movimento di Grillo sarebbe una brusca frenata della scalata al governo accarezzata nelle ultime settimana da Luigi di Maio e dallo stesso Beppe Grillo. E confermata ad Ivrea, dove fra molti applausi Grillo ha detto addio ai vaffa e agli sfoghi di piazza per iniziare la marcia verso palazzo Chigi.