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Ecco il nuovo segretario del Pd trentino

Giuliano Muzio è stato eletto dall'assemblea del Pd come nuovo segretario, che dice: "Basta beghe" e fa il suo endorsement a Zingaretti come segretario nazionale.
Giuliano Muzio
Foto: ildolomiti.it

L'Assemblea provinciale del Partito Democratico del Trentino ha eletto un nuovo segretario, Giuliano Muzio, un mese dopo le dimissioni di Italo Gilmozzi, già assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Trento. Le dimissioni di Gilmozzi hanno causato diversi malumori all'interno del partito ed è stato uno scossone per le dinamiche interne dei democratici locali. Le dimissioni dell'ex segretario sono state accettate solo dopo 15 giorni dall'assemblea, dopo che il partito gli avrebbe chiesto di rimanere in carica e portare il Pd alle prossime elezioni provinciali del prossimo autunno.

Le redini del partito, da un mese a questa parte, sono state tenute dal "quadrumvirato" di Donata Borgonovo Re, presidente dell'assemblea, Alessandro Olivi, vicepresidente della Giunta, dal capogruppo in Consiglio provinciale Alessio Manica e Giorgio Tonini, ormai ex senatore.

"Gli iscritti hanno avuto un ruolo minore". (Giuliano Muzio).

I quadrumviri hanno dovuto redigere un programma politico, dare una direzione provvisoria al partito e hanno infine dovuto presentare all'assemblea un nome che potesse fare da "traghettatore" fino alle elezioni provinciali. Il nome che è uscito fuori dalle discussioni interne è stato quello di Giuliano Muzio, appunto, eletto con 41 voti su 44, nonostante sette circoli abbiano cercato fino all'ultimo di far eleggere Tonini, che però non ha dato la sua disponibilità a candidarsi.

Muzio ha 49 anni, fisico, dipendente provinciale, è coordinatore locale del partito in Val Lagarina. Neanche il tempo di fare la prima dichiarazione alla stampa e ai sostenitori del partito, che Claudio Civettini (Civica Trentina) ha subito mosso un'interrogazione alla Giunta provinciale sugli incarichi che la Provincia avrebbe dato allo stesso Muzio. Civettini fa riferimento a una delibera che ha affidato il neo-segretario un incarico di studio e approfondimento in materia di Meccatronica. "Sull'opportunità di un segretario che lavora gomito a gomito con gli assessori pd in Giunta, anche all'interno dell'assemblea che lo ha eletto il dubbio è serpeggiato", scrive il quotidiano online Il Dolomiti.

"Sarebbe interessante per il Pd avere un rapporto più stretto a livello regionale".

Muzio ha dichiarato più volte che il partito da questo momento dovrà aprirsi all'esterno, dopo la batosta ricevuta alle ultime elezioni: "Dovremo di sicuro fare un grande sforzo per dimostrare unità e compatezza al nostro interno e cercare di aprirci alla nostra comunità". Invece per quanto riguarda la questione del segretario "traghettatore", il Corriere del Trentino - vista l'elezioni a così larga maggioranza - ritiene che Muzio sarà un "segretario a pieno titolo", dissociandosi quindi dalla comune vulgata del dibattito politico locale.

 

"Non mi piacciono molto le etichette ma basta che ci capiamo", dice Muzio, che oltre ad aver annunciato che garantirà una la costruzione di nuove forme di partecipazione per gli iscritti, i quali "hanno avuto un ruolo troppo debole in questo ultimo periodo, un esempio fra tutti è la questione delle primarie aperte", ha fatto un chiaro endorsement a una possibile candidatura alla segreteria nazionale del governatore del Lazio Nicola Zingaretti.

"Sì, Zingaretti mi piace molto, per la sua pacatezza e la sua serenità - parola forse bandita nel nostro partito. Zingaretti è un uomo lucido e potrebbe garantire l'unità del Pd. Sono d'accordo con lui sul fatto che ci vorrà un approccio diverso per riconnettersi con i territori". Muzio fa riferimento al recente articolo programmatico scritto da Zingaretti stesso, in cui il governatore annuncia la necessità di un cambio di rotta e muove una critica verso la gestione del partito di Matteo Renzi, manifesto politico ricondiviso da Muzio sul suo account Twitter.

Sulle ultime uscite del Presidente della Provincia Ugo Rossi sul Gay Pride, invece, Muzio afferma che le esternazioni del leader della coalizione di centrosinistra devono inserirsi in un contesto più ampio, in cui il dialogo e le posizioni da assumere in merito alle questioni più delicate sia effettivamente mancato, rassicurando però gli organizzatori del Pride: "Ho una sensibilità diversa". Invece sui rapporti con il Partito Democratico a nord di Salorno, il neo-segretario dice di aver scambiato un paio di messaggi con il suo omonimo sudtirolese Alessandro Huber e che la lista delle persone da contattare, appena ricevuto l'incarico, è ancora lunga: "Sarebbe interessante per il Pd avere un rapporto più stretto a livello regionale".