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Un gazebo non fa primavera

Il Comune ordina la rimozione dei tavolini esterni di una pizzeria in viale Europa "per la riqualificazione del verde". Il rammarico degli esercenti e i dubbi della Lega.
Gazebo Pronto e Via
Foto: SALTO
  • Con l’anticipo d’estate degli ultimi giorni, era tornata a essere tra le mete predilette nelle serate del quartiere Europa di Bolzano. Ma da lunedì, il gazebo con sedie e tavolini è solo un lontano ricordo. Gli abitanti della zona hanno assistito con stupore alla rimozione della struttura: “Da domani dobbiamo iniziare a sbaraccare”, spiegavano nel weekend i proprietari della pizzeria Pronto e via al civico 38 di viale Europa, in quello slargo che volge verso Piazza Marcella Casagrande. Il rammarico è dovuto alla richiesta, rigettata, di rinnovo della concessione del suolo pubblico “con arredi esterni” per il “plateatico” collegato al loro locale: una pedana in legno di cinque metri per sei, montata durante la pandemia, quando avere spazi esterni era un valore aggiunto per bar e ristoranti. Ora tutto va rimosso, su indicazione del Comune. Stessa sorte toccherà ai tavolini di un bar sito trenta metri più avanti.

  • La cabina telefonica accanto al gazebo smontato: il Comune aveva promesso la sua rimozione. Foto: SALTO
  • La ragione? La prevista “riqualificazione del verde pubblico” (ovvero delle aiuole ove sono posizionati attualmente gli arredi esterni) con inizio lavori nella primavera di quest’anno, nonché il divieto di rilasciare occupazioni su verde pubblico introdotto dal Regolamento del Verde della Città di Bolzano approvato nel giugno 2020.

    A nulla era valso l’intervento della politica: dopo l’interrogazione della Lega in Consiglio comunale e su invito del Consiglio di circoscrizione Europa-Novacella, due responsabili delle Giardiniere comunali — Ulrike Buratti ed Elena Crescini — si sono presentate dagli esercenti coinvolti. “Si è deciso insieme all'ufficio Occupazione Solo Pubblico di liberare il verde presente dai suddetti plateatici, cercando una soluzione per gli esercenti per far utilizzare come alternativa gli spazi sul marciapiede pubblico adiacente”, si legge nel verbale del Consiglio di quartiere. Una superficie però non equivalente a quella precedente, intorno al metro e mezzo di larghezza, e su cui gli esercenti avevano manifestato delle perplessità.

  • Il mancato avviso

    Dal canto suo, il Comune non avrebbe mai comunicato che il rinnovo dell’occupazione era stato concesso solo fino alla fine del 2023 — per dare il tempo al Comune di predisporre l’area alternativa per i locali, rimuovendo una cabina telefonica e una rastrelliera per le bici. Solo che lo spazio promesso ancora non è stato creato, la striscia di marciapiede risulta ancora occupata dalla cabina telefonica, mentre l’intimazione di sgombero dell’area entro 30 giorni “per diniego rinnovo” è arrivato a inizio di marzo, quando gli esercenti attendevano l'annuale fattura per il suolo pubblico.

  • Il consigliere di quartiere Alan Bondoni: "Il Comune si lava le mani delle segnalazioni dei cittadini". Foto: privat
  • “Ci chiediamo se tutto ciò avvenga per „ripristinare il verde pubblico“ e „aumentare le quote di verde cittadino“, oppure semplicemente per lavarsi le mani dalle continue segnalazioni ad esempio sulla pericolosità del sottopassaggio pedonale malamente coperto” sottolinea il consigliere di circoscrizione Alan Bondoni (Lega), che ha seguito passo dopo passo tutta la vicenda. I proprietari della pizzeria sono ormai rassegnati e sperano in una rapida soluzione della vicenda, soprattutto per il danno economico dovuto al non avere più tavoli esterni. In gioco c'è la sopravvivenza stessa dell'attività, in un quartiere dove le chiusure di locali sono all'ordine del giorno. E intanto i clienti più affezionati si domandano: “Ci sono locali di serie A, in centro, e locali di serie B nei quartieri?”.