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“Finito il tempo delle scuse”

La Consulta dà il disco verde ai tagli dei vitalizi. Il consiglio regionale dovrà recuperare somme da chi non le ha restituite. Marini (M5s): “Un atto di giustizia”.
Soldi
Foto: Pixabay

Niente da fare. Almeno per il momento i tagli ai vitalizi non si toccano. La Corte costituzionale ha respinto le questioni di legittimità costituzionale sollevate dai giudici dopo che 62 ex consiglieri avevano fatto ricorso contro la legge davanti al Tribunale civile di Trento. 

La Consulta ha stabilito che le leggi regionali n.4/2014 e 5/2014 devono quindi essere applicate. La sentenza, si legge in una nota, “ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale dell’applicazione con effetto retroattivo del valore attuale medio, rivisto con la legge 4/2014, per coloro che avevano già maturato il diritto all'assegno vitalizio e inammissibile la questione legata a coloro che ancora non ne avevano diritto al momento dell'applicazione della legge”.

Non solo. Con Ordinanza è stato dichiarato inammissibile (pertanto rinviato al Tribunale di Trento che dovrà valutare se emettere nuova ordinanza) anche il ricorso riguardante la legge 5/2014, che si opponeva al divieto di cumulo con il limite massimo di € 9.000,00 lordi mensili per coloro che hanno rivestito cariche elettive regionali e parlamentari e la riduzione del 20% dell’assegno vitalizio diretto e indiretto erogato dalla Regione, senza gradualità di sorta. 

Il consiglio regionale dovrà ora valutare come intervenire per recuperare le somme da coloro che, in attesa della formulazione del giudizio da parte della Corte Costituzionale, non avevano ancora ottemperato alla restituzione a termine di legge.

“Alla luce di questa sentenza, sarà quello di procedere al ricalcolo dell'assegno con criteri contributivi, analogamente a quello che avviene per tutti i cittadini, in base a quanto versato e secondo la strada indicata dalle due delibere degli Uffici di Presidenza di Camera e Senato a partire dal 1° gennaio 2019 nei confronti degli ex deputati e senatori, che ha stabilito di rideterminare in via retroattiva il meccanismo di calcolo dell'assegno anche nei confronti di coloro che sono già titolari del vitalizio”, è il commento di Roberto Paccher, presidente del consiglio regionale.

 

M5s in festa

 

Esultano i 5 stelle, che del taglio sui vitalizi hanno fatto una storica battaglia politica: “Ormai non ci sono più scuse - riferisce Alex Marini, capogruppo M5S in consiglio regionale - Tutti gli ostacoli sono stati rimossi e anche in Trentino Alto Adige bisogna procedere veloci con l’attualizzazione dei vitalizi al sistema contributivo. Ieri la Corte Costituzionale ha risposto picche al ricorso contro l’applicazione delle leggi regionali che riducono i vitalizi e ne vietano il cumulo con altre indennità pensionistiche per politici ed ex politici”.

 

 

Marini lo definisce “un atto di giustizia e al tempo stesso di buon senso che apre finalmente la porta all’attualizzazione di vitalizi secondo il sistema contributivo piuttosto che retributivo, come fatto da Camera e Senato e come già accadeva da tempo per tutti gli italiani che non abbiano avuto la fortuna di sedere in Parlamento o in una delle assemblee delle numerose Istituzioni locali che costellano il Paese”. 

Un atto di giustizia e di buon senso

E ancora: “In Trentino Alto Adige dobbiamo ancora adeguarci alla Legge nazionale. Fino ad ora si era tergiversato proprio perché c'erano in ballo i ricorsi di cui sopra”. Ora i pentastellati si aspettano che il presidente Paccher “proceda al più presto con l’attuazione della legge sui vitalizi”, sulla quale i portavoce del M5S, lo stesso Marini, Diego Nicolini e Filippo Degasperi, hanno presentato una interrogazione al consiglio regionale.