Rispettabili criminali e comuni mortali
I componenti di RCCM, acronimo per “Rispettabili criminali e comuni mortali”, sono Emanuele Zottino, Barbara Schindler, Mont Pèlerin, Andrea Beggio, Matteo Dell’Osso e Marco Ober.
Salto.bz ha sentito Emanuele Zottino sul nuovo brano “Buongiorno”, sul relativo videoclip e sul disco “Frasi per tatuaggi”…
salto.bz: Come è nato RCCM?
Emanuele Zottino: RCCM nasce dall'incontro tra la band anarchico-punk degli Psicopolizia e il progetto di musica sperimentale Controfase. La sfida è quella di mettere insieme la rabbia e la denuncia sociale con un approccio trasversale e spregiudicato del linguaggio musicale.
Come descriveresti lo stile musicale di RCCM?
Probabilmente ci sono tanti ingredienti nel nostro linguaggio. Quello che mi sembra più caratterizzante è la tendenza verso un minimal rock con forme aperte e il più possibile innovative senza rinunciare ad essere diretti e comunicativi.
“Buongiorno” è il primo brano del nuovo album “Frasi per tatuaggi” che avete presentato…
“Buongiorno” è un brano feroce quanto ironico, di quelli che ti fanno ridere e piangere nello stesso tempo, per gli stessi motivi. Il testo fotografa cinicamente una società allo sbando e senza più valori, misera, miope, squallida, narcisista, nella quale però ci siamo tutti dentro, in prima persona. E la musica è volutamente, furbescamente, ammiccante a sonorità pop-mainstream. Ma anche all'interno della musica si nascondono trappole, ingranaggi ossessivi e claustrofobici in linea con le immagini soffocanti evocate dalle parole.
Buongiorno è un brano feroce quanto ironico, di quelli che ti fanno ridere e piangere nello stesso tempo, per gli stessi motivi. Il testo fotografa cinicamente una società allo sbando e senza più valori, misera, miope, squallida, narcisista, nella quale però ci siamo tutti dentro, in prima persona.
Come vi è venuta l'idea per il videoclip?
Volevamo prima di tutto divertirci e sottolineare l'aspetto grottesco della canzone, senza rigidi intellettualismi. Volevamo anche fare un po' i cretini ballando da esaltati e recitando parti imbarazzanti, come fossimo all'interno di un talent-show di bassa fattura. Indossando delle maschere è stato per noi più semplice e così abbiamo aggiunto anche una nota di surrealismo alienante.
E cosa ci possiamo aspettare dall'album “Frasi per tatuaggi”?
Un album serio e pieno di saggezza! Probabilmente di non facile ascolto, ma nello stesso tempo molto ancorato alla realtà, concreto anche nelle scelte stilistico-espressive. Un album privo di fronzoli e virtuosismi, di protagonismi e spettacolarizzazioni. Abbiamo cercato di essere onesti, essenziali, asciutti, severi, calibrando con attenzione ogni parametro musicale e testuale. Il rigore ci è sembrata l'unica strada percorribile.
Avete tatuaggi?
No.
Perché la scelta del nome “Rispettabili criminali e comuni mortali”?
Una volta c'erano i faraoni e gli schiavi, poi i signori e i servi, “gli uccellacci e gli uccellini”... Insomma da una parte i padroni, quelli che hanno il potere di controllare le cose e di orientarle secondo i loro interessi, dall'altra la maggioranza di chi subisce a volte protestando ma più spesso senza fare nulla, anzi rendendosi vittima complice del sistema, misera controparte del potere. Si tratta del titolo del lavoro precedente uscito nel 2012 con Controfase ed è ora diventato l'acronimo per definire il nuovo gruppo, RCCM.
Musica è…
La musica è semplicemente un linguaggio espressivo, che in questo particolare periodo storico ha perso la capacità di contribuire al progresso culturale.
L'Alto Adige è…
Il Sudtirolo è una piccola doppia provincia (a seconda che la si osservi da nord o da sud) piena di potenzialità e contraddizioni. Cose belle, cose brutte, cose che mancano e cose che sono di troppo.
Il Sudtirolo è una piccola doppia provincia (a seconda che la si osservi da nord o da sud) piena di potenzialità e contraddizioni. Cose belle, cose brutte, cose che mancano e cose che sono di troppo.
Chi e cosa volete raggiungere con la vostra musica?
Ci rivolgiamo a tutti, perché il progetto parla del mondo che stiamo vivendo.
E quali progetti avete per il futuro?
Rendere il nostro lavoro il più pubblico possibile. Interagire con le risonanze che il disco può provocare. Insomma, noi il sasso l'abbiamo lanciato, adesso vogliamo vedere l'effetto che fa, rendendoci disponibili al confronto e al dibattito.