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La notizia regina

La notizia ideale sarà: “L’effetto che ha un lettore che sta facendo colazione con la moglie e sputa il caffè, si stringe il petto e dice: l’hai letto questo”.
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Che sia benedetto quel  lontano 1830 quando negli Stati Uniti inventarono il prezzo basso per giornale (un penny).... Sventolato come un diritto per tutti  in nome della verità, si venderanno dunque notizie rivolte ad una bella fetta di lettori nuovi e poco istruiti. Per identificare la 'notizia ideale' ecco la frase chiave. 

L’effetto che ha un lettore che sta facendo colazione con la moglie e sputa il caffè, si stringe il petto e dice: l’hai letto questo”.

La citazione è di Edna Buchanan, una scrittrice di successo statunitense, e ovviamente giornalista di cronaca nera.

Tempo fa, mentre stavo per attraversare la strada verso via Roma con la coda dell’occhio, vidi accanto a me la locandina esposta appena fuori dall’edicola. Vi erano esposti in modo visibile i titoli (consigliati) del quotidiano, perciò quelli ritenuti decisivi al fine di richiamare l’attenzione del lettore. Chissà perché, le notizie esposte sono nel 80 % dei casi negative, spiacevoli, di cronaca nera, tra cui quelle compiute sistematicamente  dagli stranieri. Chi conosce l'origine storica dei giornali sa anche che “grazie” alla introduzione delle vendite nelle piazze dagli strilloni al prezzo di un penny, oggi comprando un giornale acquistiamo un prodotto. Quello che in Italia si chiamerà dopo gli anni 30, fenomeno Omnibus, cioè mischiare gli articoli di fondo destinati  ad un pubblico colto ma esclusivamente di minoranza, con delle notizie di giorno di cronaca nera, rosa e bianca, tramite le quali il giornale vende di più, visto che la maggioranza dei lettori non intende approfondire (purtroppo) i pezzi  più complicati. Al punto tale che si ritiene più che normale una notizia di cronaca nera segnalata sulla prima pagina, con delle nazionalità dentro  il testo. E quello che è peggio, anche dentro il titolo o il sottotitolo.

La presunta verità di una notizia, è una delle decine di verità, visto che la stessa sarà moltiplicata nelle altre testate con diverse “verità” parallele. Il giornalista responsabile deve scegliere la verità che minimizza i pregiudizi, e per questo si avvale del rispetto dei codici deontologici e nel caso specifico della Carta di Roma. Per qualcuno sarebbe carta straccia, ma purtroppo non ci si rende conto che è un codice che va rispettato per legge. Ma siccome i codici sono a tutela delle minoranze, se quest'ultimi  ( stranieri, minorenni, rom, sinti ) non protestano, si finisce per far credere anche a loro quello che i giornalisti vendono come il diritto di cronaca. E sarà sempre così, cambieranno solo delle categorie, a secondo di quale va “di moda”, ma non il modus operandi.

Venderanno delle notizie che attirano l’attenzione dell’uomo medio, che vuole essere confermato nelle sue paure più profonde “Macabro attira più del piacevole”. E negli ultimi decenni il “macabro” che vende è, senza il minimo di dubbio, lo straniero, come era decenni fa il meridionale. Perché scrivere, ad esempio, “Traffica oppio grezzo iraniano in manette” significa attribuire alla  nazionalità un ruolo fondamentale nella spiegazione di ciò che è successo. Ma c'è di peggio, come questo estratto da una notizia di cronaca, 10 settembre, 2012, quotidiano Alto Adige: “Prostituta ammazzata da un cliente di 19 anni”:

“Le aveva fatto perdere tempo. Quindi, lei, i soldi se li sarebbe tenuti. Non era mica la prima volta che un cliente si “umiliava” da solo.”

 Con poche parole, lei era prostituta e straniera , invece lui aveva solo 19 anni, quasi comprensibile la furia omicida … Stiamo parlando di Svetla Fileva, una povera donna, madre di due figli, massacrata con quindici coltellate (o più) da un uomo. Si tratta di “un puro femminicidio”. Ma il giornale ha deciso di descriverla come una disgrazia annunciata visto che lei, un soggetto debole, e lui giovanne altoatesino e apprendista panettiere (suppongo con questo lavoratore onesto...).
Perciò, mentre i suoi parenti, i due figli non avranno mai la figlia e la madre, lasciata morire a notte fonda inzuppata nel suo sangue, agonizzante e  sola e  sicuramente conscia della sua fine, grazie alle notizie regine,  lei sarà sempre “la prostituta bulgara”, e si andrà avanti con delle notizie in cui:  “fa piu rumore  un albero che cade che un'intera foresta che cresce” .