Politics | Elezioni comunali

Laives, il centrodestra punta al governo

La sconfitta non demoralizza Furlani e Bianchi: "Giovanni, proseguiamo il lavoro fatto assieme". Galateo: "Avevamo perplessità all'inizio. Diversi nostri elettori non hanno votato Claudia al ballottaggio". Urzì: "Una delle peggiori pagine della politica".
christian bianchi e claudia furlani
Foto: Uniti per Laives
  • Laives, dunque, la seconda città a maggioranza italiana, avrà un sindaco di lingua tedesca, espressione dell’Svp, Giovanni Seppi. Fino a 20 giorni fa l’ipotesi era remota, ma le divisioni nel centrodestra e nel centrosinistra hanno portato Seppi al ballottaggio con Claudia Furlani e ad essere il favorito della vigilia. Nonostante i ausi 17 punti di distacco e la cocente sconfitta, il centrodestra non si scompone (almeno in apparenza) e si aspetta di andare al governo nella città della “bassa”. 

    “A Giovanni – dice Claudia Furlani - i miei complimenti, il suo risultato personale è eccezionale, testimonianza di una campagna capace di attrarre un elettorato non automatico. Nel secondo turno abbiamo come centro destra guadagnato oltre 10 punti percentuali. Quale candidata italiana più votata della tornata elettorale, lavorerò per garantire alla comunità una adeguata rappresentanza, in ottica di una continuità di buona amministrazione”.

    Vanno nella direzione di una richiesta di coinvolgimento nella futura giunta anche le dichiarazioni sui social di Christian Bianchi, il creatore della candidatura Furlani, che si aspettava senza dubbio un esito diverso sia al primo turno sia al ballottaggio. Su Facebook l’ex sindaco e attuale assessore provinciale eletto con la Lega augura buon lavoro a Seppi e aggiunge: “Abbiamo fatto tanto in questi anni, c’è tanto lavoro da proseguire”. Con noi, è il sottinteso. E come vedremo, resta questa, forse, l’opzione più probabile per Seppi. 

    Marco Galateo, vicepresidente della Giunta e leader locale di FDI, non polemizza ma fa capire di aver subìto la candidatura Furlani, alla quale, invece, il forzista Gazzini ha reagito uscendo dalla coalizione. “I laivesotti – dice Galateo - hanno scelto il loro sindaco. Complimenti vivi a Giovanni Seppi. Le decisioni degli elettori vanno sempre rispettate. Fdi coerente con gli alleati, anche se avevamo perplessità dall’inizio. Ringraziamo comunque Claudia Furlani per averci messo la faccia, la passione e  il tempo. Ora però costruiamo una maggioranza ed una giunta che possano dare continuità a quanto fatto prima e con energie nuove, come Fdi, per spingerci più in là nell’interesse di Laives. Mi pare ovvio che ci aspettiamo un coinvolgimento. Governiamo in primis a, a Roma e governeremo a Bruxelles. Direi che sarebbe utile si laivesotti governare anche a Laives”. Alla domanda dove ha sbagliato la coalizione, Galateo risponde così. “Questa domanda non va posta a Fratelli d’Italia. Sinceramente noi usciamo dalle elezioni di ieri come primo partito in città a Laives. Evidentemente anche i nostri elettori hanno scelto Fdi sulla scheda per le europee e non hanno votato Furlani al ballottaggio. Fdi a Laives ha preso ieri 2.279 voti …”. Come a dire: si chieda a Bianchi cosa non ha funzionato. 

    Secondo, il deputato Alessandro Urzì, dopo la sconfitta di Laives "si deve costruire un progetto politico anche in vista delle prossime elezioni comunali di Bolzano. Ma la vittoria ci dice anche che la forza di una coalizione la si comprende dalla capacità di trovare un equilibrio al suo interno senza forzature, o imposizioni. Il caso di Laives andrà archiviato come una delle peggiori pagine della politica locale. Recriminazioni? Sarebbero possibili ma è meglio evitarle se questa sconfitta potrà servire a fare comprendere da subito che occorre un metodo della condivisione, ad iniziare dalle elezioni per il capoluogo di Bolzano. Le elezioni europee, aldilà dell’episodio legato al mancato gradimento di un candidato sindaco, come a Laives, ci confermano anche il consenso. Il voto ha segnato una svolta. Noi tutti di Fratelli D’Italia ne siamo protagonisti".

    Visto l’equilibrio complessivo a livello provinciale, non sembrano esserci ragioni perché Seppi sceglia la discontinuità, se non il fatto di aver ottenuto l’appoggio (anche se non “apparentato”) del PD al ballottaggio e le dichiarazioni sulla necessità di un “sindaco italiano” in campagna elettorale. Tutte cose in apparenza superabili. A Laives ci sono 27 consiglieri, servono dunque almeno 14 voti per governare. L’Svp ne ha ottenuti 8. Con Uniti per Laives (5), FDI (2), Lega (2) Civica (2) avrebbe addirittura una maggioranza che conferma quella provinciale. Il PD ne ha invece 3, Verdi 1, Team K 1, Movimento 5 stelle 1, Laives al centro 1. I numeri per il centrosinistra ma con una frammentazione da record. Possibile anche che Seppi almeno in prima battuta provi qualche forzatura per avere una maggioranza trasversale.  E non è detto che "il miracolo" non gli riesca e che Laives non possa fungere da "laboratorio" per il futuro.