Politics | LUB

Le nomine continueranno a essere politiche

Respinta oggi in Consiglio provinciale una mozione del M5S che puntava a svincolare le nomine del Consiglio della LUB dalla politica.

“La partitocrazia, si sa, è pervasiva, e le poltrone sono uno dei suoi strumenti”. Comincia con queste parole, quasi rituali, il comunicato stampa diffuso dal M5S che riferisce sulla bocciatura, da parte della maggioranza in Consiglio provinciale, di una mozione presentata allo scopo di svincolare le nomine del Consiglio della LUB dalla politica. A dar man forte ai “grillini” solo i Verdi, mentre il resto dell'opposizione si è astenuto.

“Per mettere un punto alle polemiche – prosegue il comunicato alludendo al caso Felis, ma anche alla presidenza assegnata a Bergmeister, persona che si è distinta come fedele seguace del partito di maggioranza – il Movimento 5 Stelle aveva presentato una mozione che avrebbe impegnato la Giunta a rinunciare alla nomina politica dei membri del Consiglio dell'Università optando per una scelta tramite concorso pubblico, garantendo così la maggiore indipendenza e libertà nella conduzione dell'Università e offrendo inoltre un'adeguata rappresentanza femminile nello stesso Consiglio".

Un'anomalia, come viene definita, a quanto pare destinata a restare tale, si rammaricano infine gli esponenti del M5S, dichiarando che la LUB, nonostante ambisca a definirsi “libera”, lo sia solo di nome ma non di fatto.