“Non si sale in montagna per un selfie”

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SALTO: Zanella, parliamo della foto che ha fatto il giro del web: il contadino che ha installato un tornello su un sentiero al Seceda, in Val Gardena. Qual è la sua lettura dell’episodio?
Carlo Alberto Zanella Sì, lui stesso ha parlato di una provocazione. E sinceramente io spero che sia solo questo, e non lo abbia fatto per soldi, perché sarebbe grave. Una provocazione può anche andare bene: serve a portare all’attenzione dell’opinione pubblica un problema reale. Molta gente attraversa i prati, ci passano bici, si rovinano i campi prima dello sfalcio, e i contadini con quei prati ci vivono, devono farci il fieno, venderlo. E poi picnic ovunque, gente che si sdraia. Non è banale. Serve educazione, educazione al rispetto dell’ambiente. Questo è il punto.
"La montagna ha le sue regole. Chi ci va deve assumersi le sue responsabilità"
C’è anche una questione di responsabilità?
Esatto. I proprietari temono di essere ritenuti responsabili per quello che accade sui loro terreni. È successo, per esempio, che una signora è andata a fare un selfie e ha preso una testata da una mucca. È finita in ospedale e ha denunciato il contadino. Un’altra volta uno si è inciampato su una radice e ha fatto causa per mancata manutenzione. Ecco, allora bisogna chiarire: se sei in montagna, sei in montagna. Non sei sul Corso. La montagna ha le sue regole. Chi va in montagna deve assumersi le sue responsabilità.
Il sentiero in questione è un tracciato ufficiale? Chi se ne occupa?
Sì, è un sentiero ufficiale, gestito da Lia da Mont, cioè l’unione gardenese tra CAI e AVS. Fanno loro la manutenzione e la pulizia. Il proprietario del terreno non deve fare niente, e credo riceva anche un contributo. Però il rischio è che ora altri proprietari chiedano soldi. E questo non va bene. La categoria dei contadini è già molto tutelata. Se cominciano anche a monetizzare i sentieri, diventa vergognoso.
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In effetti, pare che gli enti preposti avessero già proposto una soluzione in passato.
Sì, avevano offerto un finanziamento per recintare il sentiero con uno steccato. Ma è stato rifiutato perché volevano di più. In Provincia non sono sprovveduti. Ma il rischio è che ora tutti inizino a chiedere soldi.
"La categoria dei contadini è già molto tutelata. Se cominciano anche a monetizzare i sentieri, diventa vergognoso"
Tornando al tema generale: il turismo di massa in montagna. Qual è, secondo lei, la strada per affrontarlo?
La chiave è sempre la stessa: educazione e rispetto. Non puoi mandare via la gente. È stato scelto di puntare su questo tipo di turismo, e ora ci si convive. Ma si può educare. E si può anche agire su certi meccanismi.
Per esempio?
Per esempio chiudere i passi. Abbiamo proposto la chiusura dei passi proprio per scoraggiare un certo tipo di turista. Quello che io chiamo “turista del selfie”: parte tardi, prende l’impianto, va su, fa una foto, poi corre in macchina verso un altro passo a farne un’altra. Così si distrugge tutto. Chi invece va a camminare, è su già alle 10. E poi c’è il problema degli influencer.
Si riferisce agli influencer che promuovono certi itinerari sui social?
Sì, esatto. Ogni giorno c’è qualcuno che va nei rifugi e chiede soldi per fare pubblicità. Qualche rifugio glieli dà. Cento, duecento euro. Ma che senso ha? Poi pubblicano itinerari assurdi: stamattina uno proponeva la ferrata Santner come gita da fare in giornata, otto ore di cammino, dicendo che non è impegnativa. Ma io dico: ma siamo matti? Così poi la gente si lancia in montagna senza essere preparata, magari in ciabatte.
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È un fiume difficile da fermare. Il turismo “instagrammabile” è ormai ovunque.
Lo so, ma qualcosa si può fare. Basterebbe che rifugi e malghe smettessero di pagare questi influencer. È lì che si spezza il meccanismo. Oggi invece si incentiva. E invece dovremmo tornare a prima, a cinque anni fa, prima del Covid: la montagna vissuta per quello che è. Non come un set fotografico o un centro commerciale d’alta quota.
"Basterebbe che rifugi e malghe smettessero di pagare questi influencer"
E invece oggi che succede?
Oggi si fanno tre giorni in hotel a cinque stelle, poi un po’ di “struscio” in quota, magari si sale in rifugio gourmet, si fa la camminata in ciabatte, e via. E intanto chi ama davvero la montagna, chi veniva per camminare, se ne sta andando altrove: nel Bellunese, nel Friuli. Quest’anno c’è un calo, lo avevo previsto. Il turista che torna ogni anno è quello affezionato, ma se lo fai scappare, poi non torna più.
È una questione che coinvolge molti attori, dalla politica alle associazioni di categoria. Com’è il dialogo con le istituzioni?
C’è un dialogo, sì. Con l’assessore Walcher ci si vede. Ma io spero che non si ceda a certe pressioni, soprattutto economiche. Perché è chiaro: gli impiantisti chiedono soldi, i contadini chiedono soldi, tutti chiedono. Anche noi come CAI abbiamo i nostri bisogni, certo, ma sappiamo cosa possiamo chiedere. Non esageriamo.
Infine, tutto questo clamore mediatico, anche a livello nazionale: aiuta o danneggia?
Secondo me aiuta. Serve a far capire che c’è un problema. Che la montagna non è una giostra. Che bisogna comportarsi in modo diverso. Non solo in montagna, eh, anche su una spiaggia non si deve sporcare. L’Italia è bella, godiamocela. Ma con rispetto, se no la roviniamo.
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Rispetto le opinioni del…
Rispetto le opinioni del bravo e competente Zanella. Ma non le condivido affatto.
Anche in città ci sono delle regole, che andrebbero rispettate. E non mi metto a sindacare su chi viene e come viene a Bolzano Bozen. Non gli faccio la paternale se si mette a fare una foto alla statua del Walther e poi se ne va.
E questo clamore mediatico c'è solo perché le morti sulle strade non interessano a nessuno. Di argomenti ve ne sarebbero ma non si fanno più inchieste ne giornalismo. E allora ci si butta sulla cronaca e via a con i soliti discorsi da bar.
Il cosiddetto "overtourism" c'è da anni e soprattutto prima che arrivasse da noi. E c'è in tutto il mondo perché il mondo è sempre più globalizzato. E noi stessi utilizziamo e usufruiamo di oggetti e servizi da svariati parte del mondo.
Comunque ho preso la decisione di installare un tornello a pagamento sotto casa mia, Gerbergasse. Chiaramente i residenti saranno esenti e verranno giudicati nel comportamento e nel dress code tutti coloro che si discosteranno da una realtà pre caduta di Berlino (bei tempi quelli!)
-W E R- sehr teuer bei…
-W E R- sehr teuer bei Pinzger & CO. darf -A L L E S- ...!
"È successo, per esempio,…
"È successo, per esempio, che una signora è andata a fare un selfie e ha preso una testata da una mucca. È finita in ospedale e ha denunciato il contadino. Un’altra volta uno si è inciampato su una radice e ha fatto causa per mancata manutenzione."
Kann mir vielleicht jemand sagen, wie das ausgegangen ist? Musste diese Kuh notgeschlachtet, und der Baum dieser Wurzel entnommen werden?
Oder ging es nur um Geld?
Zum Rest nur soviel, weil ich seit 7 Jahren nicht mehr dort war, werde ich mir dieses Spektakel heuer im August mal anschauen, bins chon gespannt.
Ich gehe auf den…
Ich gehe auf den Grassnerwiesen: eine kleine Version der Seceda mit sehr wenige bis gar keine Touristen, Stille pur, tolle Aussichten, im Sommer wie im Winter.