Society | Rifugiati

Giochi di Agosto

Decine di profughi trattati come pacchi: arrivati in aprile, verranno presto spediti in Puglia. I loro amici altoatesini protestano stamani alle 9 in prefettura.
Note: This article is a community contribution and does not necessarily reflect the opinion of the salto.bz editorial team.

Quando ad Agosto tutto tace, e nessuno si preoccupa di qualche disperato illusosi di poter riprendere una vita normale, qualcuno mescola le carte. E gioca.
Si parla ogni giorno di sbarchi di profughi, di Lampedusa, di guerre in Africa e di povertà nel continente Nero - io invece, piccolo uomo dagli orizzonti limitati, mi preoccupo per la drammatica mancanza di “buon senso”.

A Bolzano vivono in un unico gruppo da Aprile 2014 circa 25 richiedenti asilo provenienti da Gambia, Ghana e Nigeria. Sono sbarcati tutti a Lampedusa, quarantotto ore più tardi si sono ritrovati a Verona, e quindi il giorno dopo sono arrivati in corriera a Bolzano. Sono arrivati evidentemente senza sapere una parola di Italiano, ma in compenso parlando benissimo l’Inglese (lingua parlata correntemente in tutti i territori di provenienza elencati sopra, oltre alle rispettive lingue locali), sono muratori ed elettricisti, altri sono contadini, altri studenti e altri ancora giocatori di calcio.

Dal primo giorno a queste persone richiedenti asilo è stato spiegato come si debbano rispettare le regole (scritte e non), le abitudini, gli usi, imparare la lingua, non dire troppo ad alta voce quale sia il proprio credo religioso, di dover adottare dei ritmi più europei e di dimenticare la lentezza Africana (o Kunderiana?), insomma gli si è detto come essere.

Loro hanno fatto tutto, hanno rispettato ogni regola come da manuale, e sfido io a trovare un campione statistico di popolazione di pari misura dove il rispetto della legge sia parimenti diffuso. In quattro mesi l’unico “conflitto” con gli usi e costumi locali è stato il seguente: il signor D. è particolarmente  affezionato ai piccioni, che gli sembrano molto simpatici, e così decide di dar loro un pezzetto di pane (di quel pane che si compra ogni mattina con i suoi due soldi) quando vengono a trovarlo sulla finestra. La signora G. però, della casa a fianco, odia invece profondamente i piccioni.

Questo in 120 giorni è stato l’unico punto (certo lo ammetto, insuperabile) in cui i poveri rifugiati in fuga da una vita difficilmente sostenibile si siano ritrovati in conflitto con la popolazione locale. Dannati piccioni, mi viene da dire.

Per il resto hanno imparato l’Italiano, facendo corsi e lezioni impartite da volontari, hanno iniziato con il tedesco, sono andati a camminare in montagna. Il Signor G. è diventato probabilmente il primo Nigeriano della storia a scalare una piccola vetta “pedonale” dietro alla Roda di Vaél, sul nostro Catinaccio.

Il vero miracolo è certo però lo studio del tedesco - al gruppo di rifugiati veniva insegnato infatti solo l’Italiano, ma loro hanno richiesto esplicitamente di poter imparare anche il tedesco che (parole loro) deve essere conosciuto anch’esso per poter poi vivere bene e lavorare in questa terra. Quale esempio di cittadini proiettati al bilinguismo, da prendere a modello da molti di noi!

Queste persone l’altro giorno si sono viste recapitare un avviso “di sfratto”, ovvero il Governo informa in un documento le istituzioni locali di aver trovato alcuni posti liberi in un centro per rifugiati in Puglia, e di conseguenza il commissariato del Governo di Bolzano decide per il trasferimento dei nostri neo-bolzanini in Sud Italia. Mi piacerebbe poter spiegare tutto come semplice taccagneria, ma così non è dato che il titolo del documento si rifà alla previsione di futuri arrivi, per i quali serviranno altri posti liberi a Bolzano. Quindi in estrema sintesi, i rifugiati richiedenti asilo (ormai tutti in possesso di un permesso di soggiorno) arrivati da Lampedusa a Bolzano via Verona, vengono ora trasferiti in Puglia per far posto a Bolzano ad altri rifugiati che arriveranno da Lampedusa.

Forse è questo quello che il Governo intende per percorso di integrazione? Persone che hanno dovuto abbandonare le loro case e i loro familiari, per svariati motivi, prima di mettersi in viaggio verso l’Italia, ora che hanno stretto amicizie a Bolzano e trovato delle fidanzate, si sono addirittura appassionate di trekking e hanno trovato una squadra di calcio (due di loro) dove potersi allenare e giocare vengono ora nuovamente costrette ad abbandonare tutto? Ma quando saranno libere queste persone di farsi una vita, coltivando i rapporti umani come tutti dovrebbero fare?

Che motivazione si dà alle persone a comportarsi bene con il prossimo, se esse stesse vengono sempre strappate via da chiunque si avvicini a diventare un loro “prossimo”?

La disposizione del Governo manca evidentemente di logica, non potendo esser spiegabile con un possibile risparmio, che evidentemente non si ha nel momento che altri arriveranno al posto di quelli mandati in treno (non gratis) in Puglia. La richiesta di trattare queste persone con umanità e rispetto è il minimo, così come la richiesta di portarle davvero ad un percorso di “normalizzazione” dopo la fuga, che permetta loro di vivere in questa società come i migliori di noi. Ma se li trattiamo come pacchi e li spostiamo ogni due mesi, uccideremo anche l’umanità che loro hanno iniziato a ritrovare dopo averla dovuta lasciare in Africa quando hanno optato per la fuga, qualche mese fa.

La richiesta è quella di spiegazioni, di motivazioni plausibili, di un rapporto umano con quelle che sono prima di tutto persone. Non si può accettare una decisione che non porta nessun vantaggio a nessuno, nemmeno economico. Non sarebbe meglio occupare i venti posti liberi a Gravina con venti nuovi rifugiati sbarcati nelle ultime ore a Lampedusa, che è più vicina? Non si può accettare una decisione che sembra essere un gioco e nulla più, un gioco con degli esseri che noi spesso accusiamo di essere maleducati e disumani, ma che in realtà sono terribilmente semplici e umani. Per tutto ciò oggi Lunedì 11 Agosto ci sarà un piccolo sit-in, senza urla né isteria, davanti al commissariato del governo a Bolzano, alle ore 9.00. Non si tratta di chieder generosità, umanità o altre cose che ormai non mi permetto più di chiedere - chiedo solo una logica, questa sì.

Forse alla fine ci verrà risposto che non si tratti di un trasferimento, ma solo di una vacanza settimanale al mare, in Puglia, e allora anche i piccioni tireranno un sospiro di sollievo. Forse.