Karl Zeller: “Berlusconi faccia come Previti”
Si riunisce nuovamente tra poche ore (esattamente alle 20.00) la Giunta per le elezioni e le immunità del Senato. I 23 membri dovranno occuparsi della decadenza di Silvio Berlusconi da senatore per effetto della condanna definitiva per frode fiscale. Secondo quanto dichiarato dal presidente della Giunta, Dario Stefano (Sel), dovrebbe trattarsi di una “votazione unica” sulle questioni pregiudiziali avanzate dal senatore e relatore del Pdl Andrea Augello. Tra le questioni sollevate, quella sottoposta alla Corte di Lussemburgo, per verificare se la legge Severino sull'incandidabilità dei condannati in terzo grado di giudizio violi la normativa comunitaria.
L'intera faccenda, i cui aspetti tecnici stanno disorientando l'opinione pubblica, ha in realtà un risvolto di drammatica attualità politica. In caso di voto negativo, infatti, il destino del Governo parrebbe segnato. Valga a dimostrazione una dichiarazione del capogruppo Pdl alla Camera Renato Brunetta, rilasciata oggi (10 settembre) al Tg3: “Sarà il Pd a rompere la maggioranza di governo. Perché se il Pd voterà assieme a Grillo, romperà la maggioranza con il Pdl. Quindi sarà il Pd a far cadere il governo Letta. Non si è mai visto – ha aggiunto Brunetta – che si dichiari la decadenza di un senatore in due giorni, non era mai successo nella storia della Repubblica. E’ la prima applicazione della legge Severino ad un parlamentare, al senatore Berlusconi. Il Partito democratico, ricordo, è in maggioranza con il Popolo della libertà, e questo è un comportamento da alleati? E’ un comportamento irresponsabile, incomprensibile, forsennato. Non ha niente a che fare né con il diritto né con la politica”
Il senatore Karl Zeller (Svp) ha un'opinione diversa: “Sta accadendo fin troppo spesso che il Pdl leghi il destino del Governo a quello del suo capo. Ma in questo caso veramente non mi spiego la finalità della sua azione. La legge Severino è chiarissima, l'interpretazione relativa alla non retroattività non potrebbe che risultare incomprensibile ai cittadini. Prima o poi si arriverà comunque a un termine di decadenza nei confronti di Berlusconi e allora, tanto vale, sarebbe stato molto meglio che lui si dimettesse da solo, come fece a suo tempo Cesare Previti. Nessun parlamentare che non sia del Pdl potrà sostenere questo tentativo di tirare ancora in lungo la questione, a meno di non esasperare il proprio elettorato. Ripeto: Berlusconi è in una situazione senza uscita e l'unica via sarebbe quella di dimettersi, accettare i termini della condanna e sperare eventualmente nella grazia”. Berlusconi senza via d'uscita, quindi, come il Governo che pare dipendere completamente dalla sua sorte? “Vediamo – conclude Zeller -, certo che così diventa difficile andare avanti”.