Society | Emergenza carceraria

Amnistia ed indulto: carcere di Bolzano pronto a svuotarsi?

La responsabile educativa della struttura Franca Berti fa il punto della situazione e giudica positivamente la proposta di Napolitano ed il percorso avviato dal governo in questo senso. Strumentali invece a suo avviso le accuse di un "favore" a Berlusconi.

A livello nazionale è in corso uno scontro politico molto forte scaturito dall'appello lanciato dal presidente della Repubblica a favore di un intervento "svuota carceri" basato su amnistia ed indulto e la risposta polemica da parte di alcune opposizioni che hanno ravvisato nel provvedimento un possibile salvacondotto per Silvio Berlusconi
Ma come stanno davvero le cose e - soprattutto - cosa comporterebbe l'amnistia ed indulto venisse ad interessare, oggi, i detenuti presenti nel carcere di Bolzano
"I definitivi con pena entro i tre anni sono 60 e loro potrebbero fruirne" ci ha risposto Franca Berti, psicologa e responsabile educativa all'interno della struttura, aggiungendo che "l'amnistia potrebbe avere un effetto benefico a patto che venisse ben preparata e organizzata". Ma cosa significa preparata e organizzata? "Bisogna attivare strutture ospitanti che possano funzionare inizialmente da contenitore e poi avviare ad un passaggio significativo verso il fuori" prosegue Berti, ricordando che "insieme all'amnistia e all'indulto devono comunque cambiare una serie di norme penali che oggi prevedono come unica risposta la carcerazione".

Dunque circuiti alternativi realmente rieducativi e realmente di reinserimento per certi reati. Sono però decenni che se ne parla e non se n'è fatto nulla, con le carceri stipate all'inverosimile.
Su quest'ultimo aspetto Berti è lapidaria. "Sappiamo tutti che nessun tipo di carcere è in grado di dare una reale risposta rieducativa. È un serpente che si morde la coda: i numeri sono troppo alti ed i numeri scaturiscono proprio dalle norme che ci sono, soprattutto la legge sulla droga e la Bossi Fini".

Dunque Napolitano preme e il governo si è mosso. Ma il governo in carica è traballante, seppur "rafforzato" dalla fiducia rocambolesca dei giorni scorsi. Su questo tema Berti, che è anche consigliera comunale a Bolzano per il PD, manifesta un cauto ottimismo: "a mio avviso Letta questa sta facendo un lavoro attento e per la prima volta è stata insediata una commissione di tecnici che funziona". 

Ci sarebbero dunque (e incredibilmente) le condizioni per andare in una direzione costruttiva. Ma come la mettiamo con le accuse di un favore mascherato a Silvio Berlusconi?
Per Berti le critiche sarebbero strumentali: "se si andrà nella direzione del passato i reati amministrativi non verranno compresi". E la psicologa e consigliera comunale ricorda anche la sensibilità fino ad oggi manifestata dai suoi colleghi consiglieri del Movimento 5 Stelle: "hanno mostrato in questi anni una grande sensibilità nei confronti dell'affollamento delle carceri e quindi l'atteggiamento assunto a livello nazionale del movimento mi è sembrato sinceramente un errore". 

Incredibile a dirsi, dunque. A sentire Franca Berti il governo Letta starebbe lavorando nella direzione giusta
"La pressione politica - conclude Berti - va fatta sulla modifica del codice e sull'applicazione dello stesso perché il carcere non può più essere l'unica risposta alla commissione dei reati; sono infatti ipotizzabili altre risposte, meno costose e soprattutto nel tempo meno penalizzanti per la società".