Environment | climate change

Quanto manca al punto di non ritorno?

Il sito del comune di Bolzano “adotta” il #ClimateClock, l’orologio climatico creato per risvegliare le coscienze sul tema del riscaldamento globale.
climate clock
Foto: climate clock

Quanto tempo abbiamo a disposizione per agire prima che la crisi climatica diventi irreversibile?
A svelarlo è l’orologio climatico, il progetto elaborato da un gruppo di scienziati e artisti guidati da Gan Golan e Andrew Boyd avviato a New York lo scorso 19 settembre 2020 assieme alla campagna internazionale #ClimateClock.  In quell’occasione un enorme orologio è stato installato sulla facciata del Metronome di Union Square a Manhattan.

 

L'orologio climatico ha lo scopo di far riflettere sul tempo che resta al mondo per agire prima che l'esistenza umana ne sia alterata del tutto.
Il caldo di quest’estate e l’aumento degli eventi climatici estremi, dalle Marche al Pakistan, fino al Venezuela sono solo un preambolo della crisi climatica in atto, destinata a peggiorare sempre di più.

Considerato il livello attuale di emissioni, a causa soprattutto della filiera del petrolio e del carbone, ci restano poco più di 6 anni, secondo i calcoli dell'IPCC, il Gruppo Intergovernativo delle Nazioni Unite sul Clima, per invertire la rotta e attenersi al limite massimo stabilito dall’Accordo di Parigi del 2015 (per molti analisti già di per sé insufficiente), ovvero contenere l’aumento delle temperature della Terra entro un grado e mezzo.

Il primo Climate Clock italiano è stato inaugurato il 4 giugno 2021 a Roma sulla facciata del Ministero della Transizione Ecologica. Successivamente molte città ed enti hanno voluto aderire all’iniziativa, ora anche sul sito internet del Comune di Bolzano, sui iniziativa dell’Assessora alla Cultura e all'Ambiente Chiara Rabini

 

In rosso viene indicato il tempo che manca (in relazione agli attuali tassi di emissioni) per bruciare il "bilancio di carbonio" globale, ovvero la quantità di CO2 che può ancora essere rilasciata nell'atmosfera per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C sopra i livelli preindustriali.
In azzurro si alternano ulteriori cifre: la percentuale di energia mondiale fornita al momento da fonti rinnovabili; l'ammontare in dollari del fondo verde per il clima; la superficie in km2 di terra protetta dalla popolazione indigena.

L’obiettivo sarà quello di sensibilizzare la cittadinanza locale, le istituzioni e le imprese sul tema del riscaldamento globale e l'urgenza di implementare misure necessarie per invertire la rotta, oltre che a promuovere comportamenti responsabili e sostenibili.