Culture | Rai Radio 3

"Sarà una festa della cultura"

Dal 12 al 15 ottobre il Teatro Comunale ospiterà il festival di Rai Radio 3: Futuradio. Intervista al direttore Andrea Montanari: "Bolzano è attenta al futuro".
Andrea Montanari Radio Rai 3
Foto: Avvenire
  • Da giovedì 12 a domenica 15 ottobre il Teatro Comunale di Bolzano ospiterà il festival di Rai Radio 3: Futuradio. La manifestazione, come si legge nella presentazione del festival, "è il racconto dell'Italia che pensa e progetta il proprio futuro, sottraendosi  alla tentazione di raffigurarlo solo in termini angosciosamente distopici o, al contrario, ottimistici e consolatori".  Abbiamo l’occasione di parlare con Andrea Montanari, direttore dal 2021 di Radio 3.

  • Foto: Rai
  • SALTO: Ci dica due parole su Radio 3

    Andrea Montanari: Radio tre è un canale che trasmette in radio la cultura a tutte le sue latitudini. È uno strumento di divulgazione culturale, cerca di mettere insieme la produzione classica della grande musica, del grande teatro, della letteratura, ma anche dell'arte figurativa. Insomma, tutte le latitudini dell'arte, insieme alle espressioni più nuove, attente alla creatività giovanili: le nuove scene musicali di tante metropoli mondiali, ma anche la sperimentazione in ambito teatrale e musicale. 

     È uno strumento di divulgazione culturale

    Quali sono le difficoltà della radio in quest’epoca?

    In un tempo di molte transizioni, trasmettere cultura, diventa un compito complesso.  La divulgazione culturale ne è ovviamente colpita sua volta, in particolar modo dalla transizione digitale ed anche dagli algoritmi. L'intelligenza artificiale che, come sappiamo, è sia croce che delizia di questo tempo, anche in ambito di produzione e diffusione culturale: i suoi utilizzi aprono scenari straordinari, ma portano altrettanti interrogativi e rischi. È durato a lungo uno sciopero di tutte le figure del cinema e della creatività audiovisiva negli Stati Uniti, nel timore che l’intelligenza artificiale, in particolare quella generativa, possa minacciare la libera creatività e i livelli occupazionali.

    Si può dire che nel corso della storia la radio si sia confermata al passo con i tempi?

    Nel 2024 la radio italiana festeggerà 100 anni. È il più antico dei cosiddetti media caldi, broadcast, immediati. La radio è il mezzo di comunicazione che con maggiore tempestività e con una maggiore libertà si è fatta influenzare dai cosiddetti “New Media”. Essa è stata in grado in qualche modo di utilizzarli per aumentare la propria presenza sul territorio e la propria attrattività presso le varie audience. Radio3 ma tutta radio Rai sono in continuo dialogo con i loro radioascoltatori proprio grazie ai New Media: Whatsapp, SMS e altri mezzi danno la possibilità di dialogare e di entrare - con le domande e gli interrogativi - dentro le trasmissioni, suggerendone stimoli e temi da affrontare. La radio è stata anche la più rapida ad entrare nel panorama dei podcast. In particolar modo, Radio3 ha da alcuni anni una produzione di podcast che la vende protagonista nelle varie piattaforme italiane, a cominciare ovviamente da Rai play sound.

    Nel 2024 la radio italiana festeggerà 100 anni.

    Perché la scelta di Bolzano?

    Noi organizziamo il festival in due occasioni: in primavera e in autunno. Quest'anno abbiamo scelto Bolzano perché la città è stata molto accogliente nei nostri confronti e pensiamo che in questo territorio ci sia una grande attenzione su di tanti aspetti inerenti al futuro, che si traduce anche in iniziative di ricerca, centri avanzati tecnologicamente, tema che noi volevamo esplorare.

    Futuradio, come si capisce dal nome, affronterà come tema principale il futuro. Italia e futuro che rapporto hanno secondo Lei? 

    L'Italia è un paese che nei confronti del futuro ha un atteggiamento oscillante. Si passa da una visione distopica e spaventata - che mette in evidenza tutti i rischi del futuro considerando i cambiamenti climatici e le tragedie a cui vengono accompagnati, per passare poi alle grandi migrazioni, al cambiamento dei panorami urbani fino ad arrivare all’inquietudine della perdita del lavoro proprio a causa delle nuove tecnologie – ad un atteggiamento quasi nevrotico che rimanda una sorta di fatalismo secondo il quale, nel nostro paese molte persone credono che qualunque sia il futuro, la capacità degli italiani di trarsi d’impaccio e di risolvere i problemi ci aiuterà sempre e comunque.

    L'Italia è un paese che nei confronti del futuro ha un atteggiamento oscillante.

    In questo contesto cosa pensate voi del futuro?

    Bisogna rifuggire dagli opposti estremismi della faciloneria e del pessimismo più cupo. Noi pensiamo che la virtù stia nel mezzo e che bisogna rifuggire da visioni distopiche come da un eccessivo semplicismo. Il paese si deve interrogare sul proprio futuro, perché solo così un grande paese, manifatturiero, che vuole produrre ed esportare e che vuole mantenere una democrazia di alto livello, solo cercando di orientare il proprio futuro, capendo quali sono gli interrogativi, qual è l’interesse generale del paese interrogato e come si possa avere un'opinione pubblica, consapevole trasparente, può decidere con i meccanismi democratici il proprio futuro. Interrogandoci sul futuro abbiamo dedicato quattro giorni di una serie davvero importante di eventi, tutti dedicati al futuro. La festa è palinsesto di Radio 3 che si svolge live davanti al pubblico, in questo caso a Bolzano al Teatro comunale e all’auditorium. Il palinsesto diventa anche grandi spettacoli che dal 12 al 15 ottobre si susseguiranno portando le nostre idee e proposte in generale a varie latitudini sul futuro. 

    Il paese si deve interrogare sul proprio futuro

    Che momento è per lavorare in Rai? Come si immagina Andrea Montanari il futuro della Rai? 

    Ciò che posso dire ed ho provato a dire è che sento l’esigenza di avere un servizio pubblico in grado di trattare temi importanti quali sono lo sviluppo tecnologico e industriale, come anche la convivenza delle relazioni umane. Per questo è importante che in un paese ci sia un grande servizio pubblico: più è presente la capacità di attivare riflessione e confronto su questi ed altri temi, più la qualità della convivenza civile e della democrazia sono migliori. Io sono e sarò sempre un sostenitore del servizio pubblico e penso che vada aiutato anche attraverso le risorse tecnologiche e finanziarie necessarie per affrontare le sfide che si presentano.

    Vuole invitare chi legge salto a partecipare al festival, ricordando qualche appuntamento?

    ogni evento sarà gratuito, è necessaria la sola prenotazione

    Certamente, ricordo anzitutto che ogni evento sarà gratuito, è necessaria la sola prenotazione.  Ad aprire la festa ci sarà Hollywood party, con Steve Della Casa a parlare di cinema del futuro e di come sia cambiata l’idea del futuro nei film che anticiperà il tema del concerto dei Calibro35, ovvero i film di fantascienza. A seguire tra le tante proposte la mattina seguente ci sarà “Italia, futuro”, un workshop su scenari futuri con Radio3 scienza. Di rilievo sarà anche la sera del venerdì, che si chiuderà con il concerto dell'Orchestra Haydn di Bolzano e Trento diretta da Ottavio Dantone con un'elaborazione della musica di Beethoven, affidata all'elettronica e all'intelligenza artificiale. Molte altre iniziative previste: il ritratto di Maria Callas per l’anniversario dei cento anni dalla nascita, di Luca Scarlini; l’intervista impossibile con Andrea Bajani che intervisterà Giuseppe Cederna nel ruolo di Italo Calvino, riproposta di un celeberrimo format radiofonico al quale lo stesso Calvino aveva partecipato in veste d’autore e molte altre iniziative.

  • Il programma del festival ed ulteriori informazioni si possono trovare sul sito www.rai.it/futuradio