Parma, paradiso italiano della democrazia diretta

Referendum senza quorum, voto ai 16enni, consigli di volontari nei quartieri ed un rappresentante aggiunto per gli stranieri in consiglio comunale.
Parma è diventata l’altro ieri un punto di riferimento per gli amanti della democrazia diretta, vero e proprio miraggio per i numerosi comuni che - recentemente anche in Alto Adige - attraverso il voto dal basso sono riusciti a raddrizzare decisioni impopolari prese della politica rappresentativa.
Il ‘miracolo’ di Parma è conseguenza dell’ammistrazione retta da Federico Pizzarotti, che guida da 2 anni e mezzo il comune più ‘grillino’ d’Italia.
L’alto tasso di democrazia diretta iniettato nello statuto del comune è la conferma di una promessa elettorale mantenuta dal sindaco.
La ‘bandiera’ del nuovo statuto municipale è il referendum senza quorum, che i cittadini potranno indire raccogliendo la quota di 5mila firme per il consultivo e propositivo, innalzata a 10mila per l’abrogativo.
Un’altra grande innovazione per i puristi della democrazia diretta è il fatto che la decisione in merito all’ammissibilità del referendum sarà affidata ad una commissione tecnica e non politica.
Un ulteriore concetto chiave per la nuova forma di gestione partecipata della politica è il cosiddetto bilancio partecipativo, consistente nell'assegnazione di una quota di bilancio dell'Ente locale alla gestione diretta dei cittadini, che vengono così messi in grado di interagire e dialogare con le scelte delle amministrazioni per modificarle a proprio beneficio.
Le ultime due innovazioni introdotte riguardano i ‘consigli di cittadini volontari’ non legati alle formazioni politiche che verranno istituiti nei quartieri e l’introduzione in consiglio comunale di un membro aggiunto in rappresentanza delle comunità straniere.
A Parma il percorso per arrivare al nuovo Statuto è cominciato a ottobre 2012 con incontri nei quartieri e poi con i cittadini nella Giornata della Democrazia, per proseguire poi con il lavoro di mesi nelle commissioni consiliari. Nei giorni scorsi però nel momento del voto in consiglio comunale l’opposizione (comprendente anche il PD) ha votato contro, lamentando eccessiva precipitazione.
Il sindaco di Parma Pizzarotti è stato il primo militante del Movimento 5 Stelle ad essere stato eletto sindaco in un capoluogo italiano di provincia. Nei suoi primi 2 anni e mezzo di carica la sua posizione non è stata sempre allineata a quella dei leader Grillo e Casaleggio, e spesso è stato inserito nell’elenco dei dissidenti anche se non è mai giunto fino alla rottura con il movimento.
La politica al di là di
La politica al di là di cincetti antiquati come sinistra e destra ed incentrata sul concetto di democrazia diretta, mostra i suoi frutti al meglio quando non si dá troppo peso nemmeno ai "leader" nazionali.
Brava Parma!
Es wäre wirklich interessant
Es wäre wirklich interessant wenn eine Großgemeinde in Südtirol derartig regiert würde.