Environment | L'appello

"Nelle Alpi ci vogliono sia la pecora che il lupo”

Per Cipra si tratta di una questione di sostenibilità: "i grandi predatori fanno parte della ‘diversità biologica' garantita dall’agricoltura alpina, che va aiutata".

L’appello di Cipra giunge in occasione della Giornata internazionale della Montagna che si celebra l’11 dicembre. 
Per Cipra "l’agricoltura di montagna funge da modello di una gestione sostenibile, ma è sottoposta oggi a molti fattori esterni tra cui urbanizzazione, spopolamento e globalizzazione”

La Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi auspica che la discussione in merito al ritorno dei grandi predatori sulle Alpi non assuma toni viscerali e "non sia monopolizzata da allevatori, cacciatori ed ambientalisti” con il coinvolgimento di politici “che si limitano a cavalcare l’onda emotiva”
Cipra ritiene che vi sia "il bisogno di norme vincolanti a livello internazionale, basate su basi scientifiche ed esperienze pratiche, che regolamentino la gestione dei grandi carnivori” e che “un’eventuale regolazione deve essere proporzionata al reale danno possibile”

Insomma l’impatto della predazione di animali da allevamento sulla macroeconomia è scarsa e dunque occorre uscire dall’onda emotiva per attuare le misure più adeguate a preservare l’equilibrio naturale, nel quale naturalmente è inserito anche l’uomo. 

"E’ importante che gli agricoltori di montagna ottengano un sostegno: da parte delle autorità tramite programmi di protezione delle greggi, comprendenti risarcimenti per gli animali predati; dal mondo scientifico tramite nuove conoscenze, metodi ed esempi applicativi; dalla popolazione tramite comprensione ed accettazione.”

Cipra conclude la sua presa di posizione richiamando ancora una volta alla salvaguardia della biodiversità, base della nostra vita e della quale fanno parte anche i grandi carnivori. Invitando a riadattare la prassi della protezione delle greggi - in uso da secoli - alle nuove esigenze e alla nuova situazione. Proponendo un finale ‘etico’. 

“Per i grandi predatori è sempre in gioco la sopravvivenza quando c’è un contatto con l’uomo e dunque noi siamo responsabili non solo di noi stessi, ma di tutte le specie e dei loro habitat."