Missione incompiuta
Piove sul bagnato. La Corte federale svizzera ha respinto la richiesta di sospensione in via cautelare d’urgenza della squalifica comminata dal Tribunale di Arbitrato dello Sport di Losanna all’ex marciatore olimpionico Alex Schwazer fino al 2024 per recidività al doping. Lo comunica il legale dell’atleta Gerhard Brandstätter. Per i giudici non ci sono sufficienti prove per confermare la manipolazione delle analisi sulle urine di Alex prelevate durante un controllo antidoping il primo gennaio del 2016. Nello specifico “non risulterebbe con estrema verosimiglianza fondata e cioè non risulterebbe con assoluta certezza la relativa prova”, dice il Tribunale di Losanna. Un responso che spegne il sogno delle Olimpiadi di Tokyo 2020, un obiettivo a cui Schwazer stava lavorando e per questo era tornato ad allenarsi. Il morale resta comunque alto. “Sulla base di questo verdetto Alex Schwazer porterà avanti con massima convinzione il procedimento davanti al Tribunale federale, con lo scopo di portare le prove necessarie per una sospensione della squalifica”, riferisce l’avvocato Brandstätter.