Dall’11 al 14 dicembre l'Associazione RadUni e i suoi Soci si astengono, secondo richiesta della famiglia Megalizzi, dal rilasciare interviste. Le radio universitarie RadUni, nel rispetto del lutto dei familiari di Antonio Megalizzi, hanno indetto per il giorno 14 dicembre la sospensione di ogni attività per dare spazio alla maratona "Non fermiamo questa voce". La maratona è un omaggio ad Antonio che ripropone in radio la sua voce e i suoi migliori pezzi per 24h su tutte le #radiouniversitarie del circuito.
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L'atto costitutivo della Fondazione è stato firmato anche dalla Provincia Autonoma di Trento, dall'Università di Trento, dal Comune di Trento, dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi), dal Sindacato dei Giornalisti del Trentino-Alto Adige, dall'Unione Sindacale Giornalisti Rai (Usigrai) da RadUni e dall'associazione Articolo21.
La Fondazione Megalizzi si impegnerà a valorizzare, sostenere e incrementare la comunicazione e l'informazione al fine di rafforzare un'identità collettiva nazionale ed europea
"Sono malato di Europa"
Il funerale in Duomo a Trento alla presenza del Presidente Sergio Mattarella, le fiaccolate dalla Chiesa di Cristo Re fino in piazza Duomo e dalla Scuola di Studi Internazionali fino al cuore della città. La voglia di silenzio e di stare soli dei ragazzi delle radio universitarie. Il ricordo degli studenti della Scuola di Studi Internazionali ed il ricordo di Antonio a Siamo Europa. Quando mi capita di parlare di Europa con un gruppo di ragazzi e provo a comunicare quindi qualcosa di estremamente enigmatico e nebuloso il pensiero va ad Antonio. Ci siamo forse più sentiti via mail, al telefono o attraverso i social che visti dal vivo. Un po' è come se avessimo lasciato qualcosa in sospeso... Lui sarebbe stato sicuramente un personaggio da "salto europe". Si distingueva per particolarità ed un'intelligenza acuta.
Quando ho aperto la pagina facebook
Siamo Europa (prima che
Calenda decidesse di usare quel nome) è stato il primo a scrivere ed a chiedere informazioni. Aveva una passione tanto genuina, spontanea e vera dell'Europa tanto che diceva di essere un "malato d'Europa". Avrei lavorato volentieri con lui. Perchè bastava
mandargli una registrazione su questioni europee e la mandava in onda. O chiedergli una dedica in radio e arrivava il suo saluto anche da
Radio80 Forever Young.
Un pensiero quindi gli arriva anche quando l'autoradio va sui 105 in Fm (in Alto Adige però il segnale non arriva, c'è solo lo
streaming).
Antonio era unico anche per il suo pensiero politico liberale. E per la grande voglia di imparare. Con lui, in momenti diversi, ho condiviso anche la partecipazione alla Summer School di Bruxelles dell'
Ufficio Euregio (preparatevi a breve per le candidature per la edizione 2020) e lo studio alla
Scuola di Studi Internazionali di Trento. Forse la mia è stata più una "solidarietà antieroica", un senso di vicinanza ad un giovane che faceva grandi cose sapendo di essere al di fuori dei "giri che contano".
Antonio lavorava come volontario per Europhonica, andava a Strasburgo in Flixbus, era una trottola fra Mezzocorona (casa), Rovereto (lavoro), Trento (studio). Si faceva il "mazzo quadro" e sicuramente con una battuta dissacrante avrebbe chiuso anche questo mio inciso personale.
Eventi e riconoscimenti
Il primo anno senza Antonio è stato un fiorire di iniziative, tanto che la Fondazione Megalizzi si impegnerà a valorizzare, sostenere e incrementare la comunicazione e l'informazione al fine di rafforzare un'identità collettiva nazionale ed europea.
A fine novembre il giornalista ragusano Paolo Borrometi ha pubblicato il libro "Il sogno di Antonio", che raccoglie gli scritti di Antonio Megalizzi. Quindi andando a ritroso a Treviso in occasione del premio Goffredo Parise il 28 settembre sono state consegnate alla famiglia due targhe alla memoria di Antonio. Il 15 luglio l'associazione Articolo21 ha consegnato un premio alla famiglia "per aver trasformato il dolore in un progetto per sostenere la formazione di giovani sull'Europa e sul mondo". Ad Antonio sono state dedicate un'aula universitaria a Verona, lo studio radiofonico 1 del Parlamento europeo a Strasburgo, oltre al 28esimo congresso Fnsi di Levico ed i premi Biagio Agnes, "Liberi e forti" ed il premio Strega europeo. A Roma nel giardino di Villa Pamphili c'è un albero dedicato ad Antonio ed a Segrate un parco intitolato alla sua memoria. Fra gli eventi nei quali si è ricordato Antonio Megalizzi il Festival Siamo Europa, promosso dalla Provincia di Trento a piazza Fiera nel capoluogo a maggio e Fru, il Festival delle radio universitarie a Roma dal 6 al 9 giugno. A ottobre si è occupata di iniziative alla memoria di Antonio anche la Camera dei deputati con una mozione. La famiglia Megalizzi riceve infine dall'Ordine dei giornalisti la tessera di giornalista pubblicista di Antonio.
Fondo Antonio Megalizzi a sostegno delle radio universitarie
Il 19 novembre è stato presentato alla Camera
un disegno di legge a firma
Alessia Rotta (Pd) per sostenere le radio universitarie attraverso un fondo intitolato alla memoria di Antonio Megalizzi. Si prevede venga istituito un fondo presso il Ministero dello Sviluppo Economico da 3 milioni di euro annui a partire dal 2020. All’articolo 2 del ddl composto da 4 articoli si definiscono le radio universitarie, mentre l’articolo 3 afferma che delle radio universitarie viene «riconosciuto il valore e la funzione sociale» e che «ne è promosso lo sviluppo salvaguardandone la spontaneità ed autonomia e ne è favorito l’apporto originale per il perseguimento di finalità civiche e di utilità sociale. Sono incentivate forme di collaborazione ulteriore con lo Stato, gli Enti di Ricerca, le Regioni, le Province autonome e gli enti locali».