Environment | I dati

2015: anno record per la zanzara tigre

Il numero delle uova depositate la scorsa estate ha registrato valori mai raggiunti prima. Prossimo passo: elaborare misure di contrasto nel 2016.

“La zanzara tigre si è stabilizzata in Alto Adige e richiede contromisure per affrontare il fenomeno e i problemi connessi”, non abbassare l’allerta è dunque il monito di Alberta Stenico, direttrice del laboratorio biologico provinciale. I risultati del monitoraggio condotto sul territorio - che possono essere consultati sul sito dell'Agenzia provinciale per l'ambiente, dove sono disponibili informazioni e consigli per affrontare il problema (sollevato lo scorso settembre, fra l'altro, anche dal consigliere provinciale SVP Sepp Noggler)  - confermano quanto previsto da tempo dagli esperti e cioè che la presenza della zanzara tigre, grazie alle sue capacità di adattamento, è in costante crescita in Alto Adige. Da qui il rischio di una trasmissione di virus che aumenta con la crescita della popolazione di zanzara tigre: “nell’estate 2015 le uova contate nelle ovitrappole - spiega Stenico - sono più che raddoppiate rispetto all’anno precedente”. 

Il monitoraggio è stato effettuato lo scorso anno da maggio a ottobre, in totale sono state posizionate 136 ovitrappole in 25 Comuni, campionate ogni due settimane. Durante i mesi estivi la presenza della zanzara tigre è progressivamente aumentata, raggiungendo valori massimi nella seconda metà di luglio e un secondo picco a fine agosto-inizio settembre. L'accrescimento è stato favorito, fra le altre cose, da un'estate con temperature particolarmente elevate, soprattutto nelle aree urbane lungo la valle dell’Adige fino a Merano.

Secondo quanto riferisce la biologa Edith Bucher, “purtroppo le uova di zanzara tigre sono estremamente resistenti e possono superare anche temperature fino a meno 10 gradi”. Quando in primavera il clima si fa più mite fuoriescono le prime larve. “La sfida del 2016 sarà pertanto quella di limitare il più presto possibile il percorso biologico, vale a dire già nei primi mesi dell’anno”, osserva la direttrice Stenico. Quali sono alcune delle misure che verranno adottate? Una puntuale informazione, il trattamento delle larve, la collaborazione attiva dei cittadini a cominciare dall’eliminazione di acqua stagnante all’aperto.

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Gabriele Di Luca Mon, 01/11/2016 - 20:51

Bellissimo pezzo. Se posso fare un solo appunto... alla fine si dice: "....la collaborazione attiva dei cittadini a cominciare dall’eliminazione di acqua stagnante all’aperto". Ecco, io specificherei che l'acqua stagnante può raccogliersi in secchi, annaffiatoi, sottovasi, grondaie o bidoni. Penso che con queste indicazioni la guerra contro questo fastidioso insetto risulterà di sicuro più efficace.

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