
David, arrivederci
Avrete già letto e continuerete speriamo a leggere di David Sassoli, scomparso ieri notte (10 gennaio) in un centro medico d’eccellenza in Friuli e stroncato dalle conseguenze di una implacabile disfunzione del sistema immunitario.
Leggerete di David giornalista, di David parlamentare europeo, in prima linea per i diritti delle minoranze, di David presidente in carica di un parlamento europeo che era riuscito a rivitalizzare come pochi altri.
Qui troverete solo poche righe che ricordano il papà di David, parrocchiano di don Milani a Firenze, dal quale abbiamo tutti imparato – almeno della mia generazione che era quella di Sassoli – che “l’obbedienza non è più una virtù” e tanto altro.
Durante gli anni al Tg1, David ha fatto un lavoro eccellente e mai tronfio di portatore e divulgatore di notizie. Ha anche “spiegato” la Rai servizio pubblico ai suoi colleghi giornalisti della carta stampata che in quel periodo (fino a dodici anni fa, poi fu eletto a Bruxelles) provavano a raccontare l’informazione televisiva e radiofonica pubblica sempre sospesa tra grande professionalità e alcune derive clientelari e di sudditanza ai partiti.
David sorrideva, inforcava gli occhiali, si aggiustava la camicia sempre con le maniche arrotolate e diceva la sua. Con una pacatezza, una competenza e una bonomia apprezzata da moltissimi telespettatori e anche da tutti noi.
Buon viaggio, David. E non guidare sempre tu, per favore. Ogni tanto riposati e riapri quel libro di storia tedesca che ci aveva tanto appassionato anni fa.
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