Open – Cultura in vetrina
Entra un po’ di vita nelle vetrine di negozi chiusi nelle vie del centro di Merano. È partito a inizio mese un progetto intrigante dal titolo Open, che invita a entrare in locali ufficialmente chiusi, ossia senza alcun esercizio commerciale attivo, dichiarandoli “Aperti”, appunto. Aperti a un uso diverso, a una fruizione attiva di differenti mondi culturali. Si è iniziato con Melograno in via Mainardo al numero 27, una installazione collettiva realizzata nell’arco di sette giorni da coloro che avevano tempo e voglia di dar libero sfogo all’estro creativo personale attingendo da una cassetta piena di chicchi del frutto che in tante culture è simbolo di fertilità o fortuna o spiritualità usandoli come piccole tessere colorate nelle sfumature dal rosso arancione al rosso scuro per ricoprire una superficie di 2 x 3 metri stesa per terra, in mezzo al negozio. Un mosaico festeggiato con un vero e proprio finissage.
Nella stessa settimana, nella galleria del Kurhaus in Corso Libertà al numero 32, era ospite l’Istituto di grafica di Merano con alcune opere esposte e al contempo si offriva ai e alle passanti l’opportunità di sperimentare prove di incisione e di stampa nel laboratorio allestito per l’occasione.
In via Mainardo seguono un Laboratorio di architettura e ideazione (fino al 12 febbraio) e nei giorni dal 24 al 27 una “insalata mista studio & associazione magari” all’insegna di Re-Design, dove a partire dalle caratteristiche del luogo e di materiali presenti si disegna, si ripensa e si ridisegna per “mettersi in discussione e mettere in discussione”. Questa iniziativa si sposterà nei giorni successivi nella galleria del Kurhaus già citata. Tutti i cittadini, grandi e piccini, sono invitati a partecipare e a suggerire nuove idee.
Non di sole arti visive si tratta comunque, “aperta” sarà anche la ex discoteca al numero 9A di via Mainardo (ex Marinara o Dolce Vita), dove si potrà nuovamente ascoltare musica e ballare grazie a una ricca offerta di band che il sabato suonano anche la mattina dalle 11 alle ore 13. Qualche nome? Pink Frida (24/2) o Dubiosesymbiose (il 25/2), Irma (23/2, ore 11) o il Damian Jazz Trio (la sera, dalle 21 in poi).
La linea delle Vetrine blu prevede un ciclo di conferenze-dibattiti con presentazioni di libri, performance, reading e confronti su temi attualmente molto condivisi, come l’uso massiccio di plastica cui abbiamo partecipato. Le due autrici del libro Plastica Addio, Elisa Nicoli e Chiara Spadaro – da poco uscito per Altreconomia - hanno offerto un’ampia panoramica informativa con immagini e grafici alla mano sui tanti dati a volte difficilmente decifrabili nel campo del packaging e istruzioni utili a come agire nel rispetto delle “5 R” dello “Zero Waste” raggruppate da Béa Johnson, la blogger diventata colonna portante della filosofia di Rifiuti Zero in tutto il mondo, per rendere migliore il nostro ambiente, vicino e lontano: “rifiutare”, “ridurre”, “riutilizzare”, “riciclare”, “ridurre in compost”.
Soprattutto è stata fatta chiarezza, una volta tanto, sulla “bioplastica”. Chi davvero sa quanto sono biodegradabili i sacchetti di plastica che ci obbligano per legge a comprare nei supermercati se vogliamo acquistare frutta e verdura sfuse? Non preconfezionate in plastica, cioè, a prescindere?! Un grafico spiega bene che solo (!) un terzo risponde alle caratteristiche, per cui va fatta attenzione alle sigle: PLA, PHA, PBS e Storch blends sono quelle “buone”, tutte le altre meglio lasciarle dove sono, soprattutto se dotate delle lettere PE, PET, PA e PTT, sebbene risultino o siano etichettate “bio”…
Socialmente e culturalmente utile, dunque, Open – Cultura in vetrina, è una iniziativa a cura di Maku – Galleria Nomade Kunst Galerie realizzata dall’assessorato alla cultura del comune di Merano in collaborazione con Ascolto Giovani, la Federazione culturale Gaetano Gambara e Upad.