Economy | La nostra energia

Il pluralismo fa bene,anche all'economia

L'energia idroelettrica è il maggior Bene Comune del nostro territorio.
Come tale merita una gestione partecipata e pluralista.

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“Tanto, io la corrente elettrica la prendo comunque dalla presa”, era la replica del cittadino agnostico e disinteressato alle scelte poste dai diversi referendum sull’energia svoltisi negli scorsi anni in Europa. Poi col tempo, e ancora più negli ultimi giorni, tutti abbiamo compreso l’importanza di capire invece come, dove e da chi viene prodotta e distribuita l’energia che utilizziamo nella nostra vita quotidiana. Abbiamo letto e sentito che numerosi sono i soggetti attivi in questo settore in provincia di Bolzano: sono addirittura 56 e fanno capo a diversi proprietari con diverse nature giuridiche. Ci sono le società pubbliche, più largamente conosciute e fornitrici delle nostre case, ma ci sono anche i privati e non ultime le cooperative. Di tutte le 56 protagoniste del mercato dell’elettricità, del teleriscaldamento e del biogas, ben 20 sono le società in forma cooperativa partecipate dagli utenti e di proprietà degli stessi. In questo modo si è formato un panorama forte, composito, ricco di differenti culture d’impresa, differenti modi di rapportarsi con i clienti, rispettivamente utenti e soci. Non è solo la presenza e l’abbondanza di elementi di base – beni comuni – come l’acqua e la massa legnosa che ha reso la nostra area regionale così importante a livello nazionale e oltre; è anche e soprattutto la presenza sul territorio di esperienze così diverse e complementari tra loro. Ciò che lo rende unico rispetto ad altre aree dominate quasi esclusivamente da grandi Enti produttori Pubblici o da grandi società di capitale Privato, è la presenza attiva dei cittadini impegnati nella autogestione del loro fabbisogno di energia. In questi casi le esigenze della produzione, dei consumi, dei prezzi e della tutela del proprio territorio trovano una loro sintesi e stimolano la continua ricerca di prospettive anche con una visione intergenerazionale.
Il Potere Pubblico, sempre ancora troppo orientato a privilegiare la gestione diretta delle politiche energetiche attraverso società proprie, dovrebbe invece saper fare tesoro delle esperienze di autogestione, nate dal basso, presenti e funzionanti in tutta la provincia e coordinarsi con loro.
Il pluralismo fa bene. Anche all’economia.
(www.albertostenico.it)

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