Politics | Trasparenza

Delibere a scomparsa

Da qualche mese l'Azienda sanitaria ha deciso di rendere non più consultabili direttamente per "motivi di privacy" le decisioni più vecchie di due settimane. La Giunta provinciale lascia invece libero accesso. Cosa dice la normativa al riguardo?
ospedale di Bolzano
Foto: (c) Othmar Seehauser / Salto
  • Alla fine dell’anno scorso l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige ha deciso di cambiare il sistema di archiviazione delle delibere online, rendendo non più leggibili direttamente quelle più vecchie di 15 giorni. Consultando regolarmente il sito dell’Asl, la problematica si è posta in modo lampante per la stesura di un articolo dedicato al fallimento del progetto farmacogenetica per il quale il contenuto delle delibere con la spesa “a vuoto” sarebbe dovuto essere l’asse portante ed invece, alla fine, è stata l'assenza dei documenti a costituire l’anomalia giornalisticamente interessante. Assenza che persiste, ma, ciononostante, l’Asl ha chiesto ancora oggi (11 aprile) a chi scrive di fare una richiesta di accesso agli atti per degli atti che non risultano online. Misteri della più cieca burocrazia. 

    Ad ogni modo l’organizzazione del sito dell’Azienda sanitaria è cambiata, diventando molto controintuitiva (quanto meno per un appartenente alla Generazione X come chi scrive) nell’accesso “all’archivio storico”. 

  • Foto: screenshot
  • Se si fa  una ricerca nell’apposita stringa, il motore interno cerca solo tra le delibere delle ultime due settimane. Nella pagina ci sono però due micro-bandierine ad indicare la lingua tedesca e italiana accanto alla scritta in verde chiaro “Storico atti”. E’ in quel punto che si ha l’accesso all’archivio con le delibere antecedenti alle due settimane. Meglio: da alcuni mesi si possono solo vedere i titoli delle delibere. Per avere i pdf occorre fare richiesta di accesso agli atti. Una complicazione non piccola per chiunque abbia interesse a consultare i documenti della pubblica amministrazione, tanto più che spesso dall’oggetto della delibera restano comunque dubbi sul contenuto della stessa. Magari capita di richiedere l’atto e poi si scopre che ciò che interessava si trova in un’altra delibera e occorre fare un’altra richiesta, per la quale, quando va bene, trascorrono diversi giorni prima di avere risposta.

    Ad ogni modo la settimana scorsa SALTO fa notare via mail ai vertici dell’Asl che la Provincia di Bolzano, invece, lascia ONLINE tutte le delibere di Giunta e pure le determine. Fin dal giorno successivo all'approvazione Palazzo Widmann fa “sparire” le decisioni che riguardano ricorsi gerarchici o cause in tribunale che andrebbero effettivamente a ledere la privacy di individui in carne ed ossa (e per queste delibere la Provincia  chiede di effettuare l’accesso agli atti) ma lascia online tutte le altre a tempo indefinito. 

    “Non si capiscono le ragioni - si è scritto - per cui l'Azienda sanitaria, peraltro come diversi Comuni altoatesini, debba togliere le delibere che non violano la privacy di nessuno. Se l’Azienda sanitaria spende 2 milioni per un robot che fa operazioni chirurgiche urologiche la privacy di chi viene violata nel caso in cui la delibera resti online? Per un cittadino che voglia sapere per quali ragioni è stato fatto quell’acquisto sarebbe importante poter vedere la delibera senza la lungaggine della richiesta di accesso agli atti”. 

    Tramite l’addetto stampa, l’Azienda sanitaria ha così risposto.

    Ringraziamo anzitutto della comunicazione che ci dà l’opportunità di chiarire le modifiche che abbiamo di recente implementato in merito alla pubblicazione delle Delibere. Tale termine, infatti, è stato di recente ridotto a quindici giorni anche sulla base delle indicazioni ricevute dal nostro DPO. La posizione si basa sull’art. 124 del D.Lgs. 267/2000 (TUEL), applicabile agli enti territoriali ed esteso anche alla nostra Azienda, in quanto ente strumentale della Provincia.

    In aggiunta, precise disposizioni sono state impartite dal Garante privacy, nelle “Linee guida in materia di trattamento di dati personali, contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato per finalità di pubblicità e trasparenza sul web da soggetti pubblici e da altri enti obbligati”, contenute nel Provvedimento generale n. 243 del 15 maggio 2014.

    Sulla base di tali posizioni, la nostra Azienda ha deciso di conformarsi ad esse e di limitare il tempo di pubblicazione integrale del testo delle Delibere a quindici giorni. Decorso tale termine, resta in ogni caso visibile il titolo della Delibera assunta, senza alcun limite temporale.  Sul punto, pertanto, non è corretto affermare che neppure i titoli delle Delibere approvate sarebbero visibili (inizialmente chi scrive non aveva visto lo Storico atti in verde chiaro, ndr)

    La circostanza secondo cui il testo di alcune Delibere sia integralmente visibile – oltre il termine di quindici giorni –  dipende esclusivamente dal fatto che abbiamo di recente modificato il sistema di approvazione e di archiviazione delle Delibere. Al riguardo, stiamo aggiornando i nostri archivi affinché tutte le Delibere siano in linea con quanto indicato dal nostro DPO.

    Per quanto concerne poi l’accesso al testo delle Delibere oltre il termine di quindici giorni, facciamo presente che restano valide le disposizioni in tema di acceso civico, alla quale la nostra Azienda da sempre si conforma.

    Ora, l’articolo 124 del D.Lgs. 267/2000 (TUEL) recita. 

    “Tutte le deliberazioni del comune e della provincia sono pubblicate mediante pubblicazione all'albo pretorio, nella sede dell'ente, per quindici giorni consecutivi, salvo specifiche disposizioni di legge”. La pubblicazione online sembra quindi non c’entrare nulla.  Qui si parla di affissione nell’albo pretorio. Si parla cioè di carta appesa in un luogo fisico.  

    La DPO (Data protection officer) dell’Azienda sanitaria cita anche le Linee guida in materia di trattamento di dati personali, contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato per finalità di pubblicità e trasparenza sul web da soggetti pubblici e da altri enti obbligati contenute nel Provvedimento generale .n 243 del 15 maggio 2014- 

    Nel lungo documento, il Garante sembra unicamente preoccupato dalla tutela dei dati personali.  Le delibere che non riguardano persone sembrano addirittura “dover” restare online per cinque anni. Ma la materia è complessa, e per sicurezza abbiamo richiesto un parere all’ufficio del Garante, di cui daremo conto se e quando arriverà la risposta. La domanda sorge spontanea: se l'Azienda sanitaria è un ente strumentale della Provincia, perché non ci comporta come la Provincia?

  • Cosa dice l'AI

    Conta davvero poco, ma in attesa del parere del Garante abbiamo provato a porre un quesito a Copilot, formidabile strumento di AI, i cui responsi vanno comunque presi con le pinze.  

    "Le Linee guida del Garante per la protezione dei dati personali stabiliscono che le pubbliche amministrazioni devono bilanciare la trasparenza con la tutela della privacy. Le delibere che non contengono dati personali sensibili possono rimanere online per un periodo più lungo, fino a cinque anni, per garantire la trasparenza e l'accessibilità delle informazioni La normativa non vieta la pubblicazione delle delibere, ma richiede che vengano adottate misure per proteggere i dati personali, come l'oscuramento di informazioni sensibili. Questo significa che le delibere che non riguardano persone o che non contengono dati sensibili dovrebbero poter rimanere online senza problemi. Potrebbe essere utile discutere questi punti con la DPO, sottolineando che la rimozione delle delibere non contenenti dati personali sensibili potrebbe non essere necessaria e che mantenere queste delibere online favorirebbe la trasparenza”. Staremo a vedere.

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