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“La Giunta rinnega le sue strategie”

Il Dachverband für Natur- und Umweltschutz si oppone alla Legge Territorio e Paesaggio che solleva i comuni dal presentare il programma di sviluppo comunale.
Südtirol
Foto: Pixabay/Ralf Ruppert

Oggi (11 maggio) in Consiglio provinciale si terrà il voto degli emendamenti alla Legge Territorio e Paesaggio che rischia di cancellare definitivamente la scadenza entro la quale le amministrazioni devono completare il programma di sviluppo comunale. Questo significa far abbondare le strategie di mobilità, turismo e clima, compresi gli studi e i piani che ne fanno parte.

Senza una scadenza per l'approvazione, la pianificazione comunale rischia di essere rimandata fino alla fine dei tempi

Il Dachverbands für Natur- und Umweltschutz mette in guardia: "I Comuni sono quindi liberi di elaborare questi programmi di sviluppo, oppure no – afferma Josef Oberhofer, Presidente della Federazione –. Con questo emendamento alla legge le organizzazioni ambientaliste, ma anche i cittadini, perdono la possibilità di chiedere a che punto siano i piani di sviluppo comunale, né richiederne l’attuazione. Senza una scadenza per l'approvazione, la pianificazione comunale rischia di essere rimandata fino alla fine dei tempi”. Secondo la direttrice Madeleine Rohrer la giunta provinciale starebbe così indebolendo le sue stesse strategie per lo sviluppo sostenibile. Dal piano clima al nuovo piano provinciale della mobilità passando per la riforma dello sviluppo turistico provinciale: sono tutti documenti che si basano anche su programmi di sviluppo comunale, fa notare la Federazione. La prima parte del piano clima prevede, inoltre, che i Comuni sviluppino strategie e piani di adattamento alle conseguenze del cambiamento climatico entro il 2025.

La Provincia non può decidere per i Comuni come gestire il restante 42% dei movimenti in auto

Nella bozza della seconda parte del Piano clima, che dovrà essere approvata a giugno, si legge, invece, che l’elaborazione di concetti di mobilità e accessibilità nel corso dei piani di sviluppo comunali verrà effettuata sulla base delle priorità del nuovo Piano provinciale della mobilità che presuppone che il 58% del traffico automobilistico avvenga al di fuori dei Comuni: “La Provincia – si legge in una nota della Federazione – non può decidere per i Comuni come gestire il restante 42% dei movimenti in auto, come gestire i loro parcheggi, dove costruire piste ciclabili e come rendere più invitanti e sicuri gli spostamenti a piedi. Questo sarà fatto attraverso piani specifici a livello comunale. Il concetto di sviluppo turistico provinciale adottato dalla giunta provinciale alla fine del 2021 dice in poche parole: i processi di coordinamento tra le amministrazioni provinciali e comunali sono di grande importanza per rendere gli obiettivi e le linee guida attuabili anche a livello comunale. È necessario che l'attuazione degli obiettivi della politica turistica nei concetti di sviluppo comunali sia controllata dalla Provincia. Meno di due anni dopo, la giunta provinciale vuole che il consiglio provinciale decida di seppellire il programma di sviluppo comunale - e con esso l'importantissimo processo di coordinamento”. Secondo Oberhofer e Rohrer se la Giunta annulla la scadenza per il programma di sviluppo comunale, si solleveranno i comuni dal dovere di elaborare una visione olistica adatta alle generazioni future e sviluppata insieme alla popolazione, minando al contempo i propri obiettivi di politica climatica: “L'Alto Adige – concludono gli ambientalisti – raggiungerà i suoi obiettivi climatici solo se la Provincia e i Comuni lavoreranno fianco a fianco”.