Durnwalder assolto
La sentenza, pronunciata dal presidente Carlo Busato. è arrivata nel primo pomeriggio: il Tribunale di Bolzano assolve Luis Durnwalder con formula piena dall'accusa di peculato per la gestione dei fondi riservati di cui disponeva negli anni in cui era presidente della giunta provinciale di Bolzano. Il pubblico ministero Igor Secco, subentrato nel processo all'ex procuratore capo Guido Rispoli, aveva chiesto per l'imputato tre anni di reclusione.
Durnwalder, che non era in aula al momento della pronuncia, poco dopo ha raggiunto i suoi legali Gerhard Brandstätter e Domenico Aiello in Tribunale. Rispondendo alle domande dei giornalisti, l'ex politico si è detto molto sollevato della sentenza che riabilita la sua immagine, offuscata dal sospetto di irregolarità nell'utilizzo dei 70mila euro annui a sua disposizione per scopi legati al ruolo istituzionale. L'inchiesta a suo carico era scaturita da una condanna in primo grado da parte della Corte dei conti.
Gli avvocati Brandstätter (primo da sinistra) e Aiello (in primo piano) nell'udienza di oggi 11 giugno
In mattinata, il pm Igor Secco aveva ribadito la sua richiesta di condanna contestando all'imputato alcune spese sostenute per cene e manifestazioni e l'elargizione di regali e mance, fatti, secondo l'accusa, non compatibili con i principi che sottendono alla gestione di denaro pubblico. Lo stesso Durnwalder aveva preso la parola dinanzi alla corte, ribadendo la propria buona fede e sostenendo di non aver agito diversamente dal suo predecessore Silvius Magnago e dai suoi colleghi di giunta.
Gli avvocati Brandstätter e Aiello avevano a loro volta sottolineato l'assenza di dolo nel comportamento del loro assistito. In una delle ultime udienze del processo, su richiesta della difesa era stato chiamato a deporre l'ex procuratore di Bolzano e attuale vicepresidente del Corte penale internazionale dell'Aja Cuno Tarfusser, che una decina di anni fa aveva avviato accertamenti a carico di vari esponenti SVP tra cui anche Durnwalder, senza peraltro formalizzare alcuna accusa.