Razionalizzare = complicare?
Una volta ottenere l’Abo+ era la cosa più facile del mondo. Bastava compilare un modulo cartaceo portato a casa da scuola, riconsegnarlo, e nel giro di qualche settimana il tesserino che consentiva ai giovani tra i 6 e i 27 di viaggiare gratis sul trasporto pubblico provinciale era a disposizione direttamente presso la segreteria della scuola frequentata dall’alunno o dal giovane. Sia che esso frequentasse la scuola elementare o l’università, compresi tutti i gradini intermedi del percorso formativo.
Con settembre 2015 tutto cambia. Il tesserino annuale resta quasi gratis (20 euro) ma è destinata a pesare, e di molto, la modalità con la quale si devono confrontare ora le famiglie per ottenere l’abbonamento per i loro figli.
Il paradosso è duplice, perché oggi l’Abo+ è ottenibile solo attraverso una procedura online di per sé simbolo di semplificazione nei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione. Il problema sta nel fatto che però la procedura adottata si rivela oggi come oggi complicatissima. rappresentando quindi per i cittadini, in sostanza, un passo indietro.
Sorvolando sul problema di carattere generale rappresentato dal fatto che una percentuale significativa di famiglie in provincia di Bolzano non dispone ancora di un’adeguata connessione ad internet, per i 'genitori connessi’ il problema è rappresentato dal fatto che il ‘modulo online’ richiede una montagna di dati oltre alla registrazione sul sito.
Non solo 1: per essere completata la procedura richiede che entro 15 giorni dall’iscrizione la famiglia invii al sito una copia fronte retro della carta d’identità dell’iscritto.
Non solo 2: ad essere estremamente complicata, rispetto alle abitudini della ‘famiglia media’, è anche la modalità di pagamento dei 20 euro annui.
Risultato: allo sportello del Servizio Mobilità di via Perathoner a Bolzano già da giorni si formano code di genitori che si lamentano delle inutili complicazioni.
Interpellato, il direttore dell’Ufficio provinciale che si occupa del settore Günther Burger minimizza il problema.
“Con i moduli online risolviamo il problema che avevano prima le scuole nell’interpretare la scrittura sui moduli cartacei” dichiara Burger al quotidiano Dolomiten. Gli fa eco l’assessore alla mobilità Mussner (“il futuro è online”). E chi non possiede una connessione? “Si rivolga alle scuole e alle biblioteche” è la risposta. Insomma, siamo da capo. Con un'unica nota positiva: una volta superato lo scoglio del primo Abo+ ottenuto online, negli anni successivi il rinnovo è molto più semplice, quasi automatico, a parte il pagamento dei 20 euro.
Il funzionario provinciale Burger aggiunge che il nuovo sistema per ottenere l’Abo+ consentirà anche di sfrondare quel quasi 50% di abbonamenti per giovani che fino allo scorso anno venivano utilizzati solo 1 volta alla settimana e l’altro 25% che non superava le 10 corse all’anno.
Insomma: selezione naturale e ingresso forzato nell’era 2.0 della comunicazione tra cittadini e pubblica amministrazione.
Con una minima consolazione: la proroga del termine entro il quale i ragazzi devono disporre del nuovo Abo+ per viaggiare sui mezzi del trasporto pubblico altoatesino. Ma entro il 30 settembre tutti i realmente interessati dovranno aver trovato il modo per completare la procedura.
Lo dissi gia' una volta in
Lo dissi gia' una volta in altra occasione: ai turisti viene consegnata la "mobilitätscard", valida per la durata del soggiorno, in concomitanza al check-in. E allora nulla osta, a mio parere, se le segreterie scolastiche si facessero carico di un servizio simile.