Politics | Scintille

“Una class action contro Biancofiore”

Huber (Pd) minaccia di chiedere i danni alla deputata di Forza Italia “rea” di aver leso l’immagine di Bolzano. La replica: “Mossa della disperazione”.
Huber, Biancofiore
Foto: Privat

Un breve sussulto arriva dalla campagna elettorale bolzanina. La miccia: una lettera inviata dalla deputata di Forza Italia Michaela Biancofiore alla cittadinanza per incitarla a votare il candidato sindaco del centrodestra Roberto Zanin e tre candidati della sua civica “Oltre-Weiter”, ovvero Walter Seppi, Luca Calò e Mirko Spimpolo. Una missiva definita da Alessandro Huber, segretario del Pd nonché candidato alle prossime elezioni comunali, “indegna e farneticante” in cui la parlamentare “descrive Bolzano come ‘un bivacco di immigrati clandestini, accattoni e ladri’”.

“Adesso, francamente, basta”, ammonisce l’esponente dem. “I livelli di vita e gli standard qualitativi di una città sono costantemente monitorati da autorità indipendenti, esistono al riguardo varie tipologie di misurazioni, e quasi in tutte Bolzano è prima in Italia”. Questo non significa, puntualizza il capolista del Pd a sostegno del candidato sindaco Renzo Caramaschi, che “Bolzano sia il Paradiso in terra, esistono ovviamente situazioni da migliorare ed è e sarà sempre più necessario tutto il possibile impegno di chi amministra, ci mancherebbe. Ma descrivere la nostra città in questo modo falso e indegno - furoreggia Huber - è una cosa che offende tante e tanti di noi. Sono subissato di messaggi di gente indignata, anche elettori moderati di centrodestra”.

[Biancofiore] dovrà pagare i danni causati alla nostra città dalle sue farneticazioni (Alessandro Huber)

La minaccia è quella di agire nientedimeno che per vie legali: “Appena dopo le elezioni valuteremo ogni possibilità di avviare una class action contro l’onorevole Biancofiore. Dovrà pagare i danni causati alla nostra città dalle sue farneticazioni”, afferma Huber senza risparmiare un colpo all’avversario della competizione elettorale: “Se avesse la possibilità di un minimo di autonomia dai partiti di destra che sorvegliano e condizionano ogni sua azione, sono certo che lo stesso candidato sindaco Zanin si dissocerebbe dalla Biancofiore. Ma Zanin e autonomia, si sa, sono un ossimoro”.

 

In guardia

 

La replica della deputata di Forza Italia non tarda ad arrivare: “Sembra la mossa della disperazione attaccare me e Zanin nella speranza che qualcuno gli creda o meglio, lo consideri. Potrei cantargli la canzone ‘la verità ti fa male lo so…’, ma la miglior risposta alla sua supposta class action contro di me sarà quella democratica che faranno i bolzanini nelle urne il 20 e 21 settembre, qualora non gli fosse già bastata la batosta del referendum sul tram”.

Non vedo l’ora di incrociarlo in quel palazzo di giustizia nella quale sono cresciuta da bambina, per me è una comfort zone (Michaela Biancofiore)

Ed ecco la contronarrazione di Biancofiore: “Io che a Bolzano ci vivo e la frequento - a differenza dei parlamentari eletti dal Pd locale -, incontro solo cittadini, commercianti, imprenditori, operatori turistici che non vedono l’ora di avere un nuovo sindaco e una nuova maggioranza che usino il buon senso del comune cittadino per risolvere problemi evidenti e non la faziosità politica”. E infine così si congeda: “Quanto alla minaccia di class action, consiglio innanzitutto a Huber di ripassare la costituzione, qualora l’avesse mai letta, rendendogli noto che mi arrivano messaggi veri, di avvocati pronti a difendermi gratuitamente. Non vedo l’ora di incrociarlo in quel palazzo di giustizia nella quale sono cresciuta da bambina, per me è una comfort zone”.