Politics | Elezioni comunali

Donne, ambiente e commissariamenti

Anche il Trentino ha rinnovato alcune delle sue amministrazioni. A Brentonico eletta per la prima volta una donna, mentre Terragnolo dice “no” al prolungamento dell’A22.
Wahlen elezioni
Foto: LPA/Peter Daldos

Alle 21,00, orario di chiusura dei seggi elettorali, nei quattro comuni del Trentino che si sono recati alle urne per il rinnovo delle amministrazioni hanno votato complessivamente il 59,9% degli aventi diritto, ovvero 3.989 persone, di cui  2.051 uomini e 1.938 donne. 
Tutti i comuni hanno superato la soglia del 50%. A Brentonico, l'unico comune con più di 3.000 abitanti e 3.572 aventi diritto, hanno votato complessivamente 2.141 persone, 1.087 uomini 1.054 donne, il 59,9% del totale. Nel comune di Bondone ha votato il 65,8% della popolazione, 383 elettori, di cui 198 uomini e 185 donne. A Nogaredo hanno votato 1.026 persone (59,2% degli aventi diritto), di cui 523 uomini e 503 donne. Chiude Terragnolo, dove ha votato il 56,6% dei 776 aventi diritto ovvero 439 persone, di cui 243 uomini 196 donne.


La prima donna

Alessandra Astolfi, già assessora per il comune di Brentonico è stata eletta sindaca, diventando la prima donna di tutta la storia del paese della Vallagarina a ricoprire la carica amministrativa. Astolfi, sostenuta dalle liste di "Naturalmente Brentonico", "Officina civica" e "Il bene in comune" ha ottenuto 914 voti, il 43,9% delle preferenze totali. Al secondo posto con il 36,7% (764) Dante Dossi della lista "Insieme si può", seguito dal 15,5% di Imerio Lorenzini (322) sostenuto dalla lista "Il Faggio" e Massimo Raffaelli candidato per la lista civica di ispirazione leghista "Nuova comunità", che si deve accontentare del solo 3,9% delle preferenze (81).


Continuità

Alberto Scerbo viene riconfermato sindaco di Nogaredo. Il candidato di “Insieme per la comunità”, subentrato lo scorso maggio in seguito alla scomparsa del sindaco Fulvio Bonfanti, entrerà ufficialmente in carica come Primo cittadino, grazie al 70,7% dei voti (706) conquistati alle urne, il doppio rispetto lo sfidante Paolo Bettini della lista civica "Impegno civico per Nogaredo" che ha convinto solo 292 elettori, il 29,3% del totale.


La corsa solitaria

Nel comune di Bondone, in provincia di Trento, l'unica candidata che si è presentata alle elezioni diventerà sindaca. Nonostante fosse la sola in lizza, per Chiara Cimarolli l'esito non era automatico: avrebbe dovuto infatti essere valido il 50% più uno dei voti inseriti nell'urna. La percentuale è stata tuttavia ampiamente superata, arrivando al 99,7% dei voti totali, 382 su 383.


Un secco “no” alla Valdastico Nord

Massimo Zenatti della lista "Coltiviamo il nostro futuro" sarà il nuovo sindaco di Terragnolo, il piccolo comune ai piedi del monte Pasubio conosciuto per essere inserito nel progetto per il passaggio dell’arteria di prolungamento dell’A22, la cosiddetta Valdastico Nord. Zenatti, già consigliere comunale e circoscrizionale a Rovereto, ha ribadito il “no” secco al progetto autostradale fortemente sostenuto dal Governatore del Veneto Luca Zaia, seguito a sua volta dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti. Contrarietà espressa anche dal resto dei candidati ad eccezione di Franco Bruno, il folkloristico candidato che aveva tentato la scalata elettorale durante le elezioni comunali di Trento dell’anno scorso.
Zenatti, con 232 voti e il 56,2% delle preferenze, vince dunque la sfida elettorale contro Debora Bufalini di SiAmo Terragnolo (103 voti, 24,9%), Ezio Viglietti di Europa Verde (72 voti, 17,4%) e Franco Bruno della lista La Catena che termina con soli 6 voti, pari all’1,5% del totale.


L’eterno commissariamento

Anche Lona Lases avrebbe dovuto rinnovare la propria amministrazione ma per l’ennesima volta si attenderà invece l’arrivo di un altro commissario. Per queste elezioni nessuno infatti ha presentato lista alcuna. Una sorta di maledizione, quella del piccolo comune con meno di 1000 abitanti che dai primi anni 2000 si alterna tra commissariamenti, dimissioni ed elezioni andate a vuoto. Una democrazia messa in crisi anche dalle gravi infiltrazioni ‘ndranghetiste scoperte dalla magistratura negli ultimi anni e che hanno interessato tanto l’amministrazione comunale quanto l’economia locale, in particolar modo quella legata alle cave del porfido.