Politics | L'interrogazione

Il tampone ritardatario

Inverno alle porte, i Verdi: ritardi nei test. Widmann: “Colpa della mole di notifiche”. Il nodo: la carenza di personale, molte assenze nelle case di riposo causa Covid.
Tampone
Foto: upi

In Alto Adige la fase 2 dello screening con i test rapidi antigenici è in partenza. Dall’altra parte ci sono i tamponi molecolari processati quotidianamente dai laboratori dell’Asl per individuare i nuovi casi positivi. Il bollettino di oggi parla di 2.142 test PCR effettuati nelle ultime 24 ore e 252 nuovi casi positivi; 242 persone con Covid-19 sono ricoverate negli ordinari reparti ospedalieri, altre 27 si trovano in terapia intensiva. 17 sono i decessi registrati, il numero complessivo delle vittime dall’inizio dell’epidemia sale quindi a 629.

Di fronte ai numeri della pandemia i quesiti che si sollevano sono diversi: ci sono abbastanza tamponi? E il personale è sufficiente per farli nei tempi dovuti anche nella stagione invernale? Esiste un protocollo che stabilisca, in caso di insufficienti risorse, un ordine di priorità temporale nell’effettuazione dei tamponi? Sono queste alcune delle domande che i consiglieri provinciali dei Verdi, Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba e Hanspeter Staffler hanno rivolto all’assessorato alla Sanità.

 

Widmann risponde

 

“I tamponi vengono programmati dall’Unità di Sorveglianza Epidemiologica nel programma apposito, su richiesta del medico di medicina generale, pediatra di libera scelta. Le persone vengono invitate tramite sms o chiamata attiva ad effettuare il tampone presso i drive in dislocati sul territorio aziendale o, se vi è impossibilità a raggiungere il drive in (paziente sintomatico, anziano, ecc.), il tampone viene effettuato a domicilio” spiega l’assessore competente Thomas Widmann.
C’è poi la questione dei ritardi nell’effettuare i test, che, come ricorda la compagine ambientalista, riguardano varie categorie, dalle scuole, alle imprese, agli alberghi e ristorazione, ma anche a semplici cittadini. I ritardi ci sono, ammette il responsabile della Sanità provinciale, e sono dovuti alla “grande mole di notifiche che ha causato slittamenti nell’effettuazione dei tamponi”.

Per migliorare la performance sono stati presi diversi provvedimenti “come aumento del personale (siamo passati da 17 a 120 unità), automatismi, inserimento da parte del CUPP per anticipare risposte, ecc.)”. Sebbene il materiale e le postazioni siano state predisposte per il difficile periodo invernale alle porte, chiosa Widmann, il personale resta comunque carente, anche per via di casi positivi trovati fra i sanitari o di trasferimenti in altri reparti, come nelle case di riposo, dove proprio per via di personale positivo ci sono molte assenze.

Per quel che riguarda infine l’ordine di priorità temporale nell’effettuazione dei tamponi il faro è, anche per l’Alto Adige, la circolare ministeriale 0011715-03/04/2020. Linea prioritaria dunque per i pazienti ricoverati con infezione respiratoria acuta, in ospedali e case di riposo; per gli operatori sanitari a rischio e quelli dei servizi essenziali, anche con sintomatologia lieve per decidere una eventuale sospensione dal lavoro; per il personale anche asintomatico di rsa e strutture per anziani; per le persone a rischio come gli anziani con altre patologie e i primi casi sintomatici all’interno di tutte le comunità chiuse per isolare i focolai e contenere il contagio.