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Bolzano come la Polonia

Aborto, record di obiettori di coscienza in Sudtirolo e Campania: meno del 30% delle strutture effettua interruzioni volontarie di gravidanza.
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Foto: web

Secondo la relazione annuale del Ministero della Salute sull’applicazione della legge 194/1978 (“Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”) relativa al 2016, appena depositata in Parlamento, il 60,4% delle strutture ospedaliere nazionali ha una copertura adeguata per effettuare interruzioni volontarie di gravidanza (ivg) così come previsto dalla 194. Maglie nere la Campania e la Provincia Autonoma di Bolzano, dove tale copertura scende drasticamente sotto il 30%. A livello nazionale, cala il numero di aborti – per la prima volta scende sotto quota 60mila considerando solamente le cittadine italiane – mentre cresce ancora il numero degli obiettori di coscienza, al 71%. Le interruzioni di gravidanza totali sono state in totale quasi 85mila nel 2016, con una riduzione del 3% rispetto al 2015: per il terzo anno consecutivo siamo al di sotto delle 100mila l'anno, ben lontani dal record degli oltre 234mila aborti del 1982.

Boom della pillola del giorno dopo

La relazione del Ministero rivela che, sempre a livello nazionale, i consultori sono solo 0,6 ogni 20mila abitanti: “Ce ne dovrebbero essere 1 ogni 20.000 abitanti – denunciano l'Associazione Luca Coscioni e l'Associazione Medici Italiani Contraccezione e Aborto – e molte sedi di consultorio familiare sono servizi per l’età evolutiva o dedicati agli screening dei tumori, pertanto non svolgono attività connessa al servizio di interruzione volontaria di gravidanza”. Notevole l’aumento del ricorso alla “pillola del giorno dopo” e dei “cinque giorni dopo”: tolto l’obbligo di prescrizione medica, la “pillola del giorno dopo” ha registrato un dato di vendita pari a 214mila confezioni (in aumento di quasi 53mila rispetto al dato del 2015) mentre quella dei 5 giorni passa dalle 145mila scatole vendute nel 2015 alle oltre 189mila del 2016. Intanto, è notizia di queste ore che il parlamento della Polonia ha respinto una proposta di legge la quale avrebbe portato a una minima liberalizzazione del diritto di aborto – e al contempo sta vagliando la possibilità di eliminare il diritto all'aborto anche nei casi di malformazione e malattie genetiche del feto.