Assente giustificato
La poltrona di Thomas Widmann nella sala di Giunta al secondo piano di Palazzo Widmann stamani (12 aprile) è vuota. Finora l’assessore aveva sfidato il presidente Arno Kompatscher, suo avversario storico, e la Parteileitung, ora (forse) ha deciso di non ignorare la richiesta del “palramentino” (Ausschuss) che ieri ha votato la riduzione della Giunta da 9 a 8 membri. “Forse” perché oggi Widmann risulta semplicemente assente giustificato, non ha rassegnato le proprie dimissioni, e visto quello che è accaduto in queste settimane non si può escludere che magari torni al proprio posto fino alla votazione del consiglio provinciale.
Vero è che la Stella alpina ha succhi gastrici capaci di digerire qualunque cosa e che "Tommy" può contare sull’appoggio a prescindere di casa Athesia, ma l’assessore defenestrato potrebbe aver pensato che continuando il braccio di ferro avrebbe rischiato di porre fine alla propria – peraltro già lunga – carriera. A prescindere dagli sviluppi non è comunque facile immaginarlo nella stessa lista elettorale di Arno Kompatscher nel 2023, ma l’apparente deposizione delle armi – anche se tardiva – è in linea con l’abituale condotta all’interno dell’”esercito” Svp.
Ad ogni modo solo il consiglio potrà rendere effettiva la riduzione della Giunta. E a Kompatscher oltre al voto di Widmann manca attualmente anche quello della presidente del consiglio leghista Rita Mattei, assente per malattia. Da chiarire inoltre come avverrà la ripartizione delle deleghe.
A Widmann, si legge nel decreto del gennaio 2019, erano stati affidati la trattazione degli affari inerenti al dipartimento "Salute e Digitalizzazione”, nel quale sono collocate la Ripartizione Salute con edilizia sanitaria, l’Ufficio Infrastrutture per telecomunicazioni, l’Ufficio Sviluppo della cooperazione, la Scuola Superiore Provinciale di Sanità Claudiana e la Radiotelevisione Azienda Speciale (RAS).
Il nodo principale è la “salute”, una competenza gigante e spinosa, per la quale Widmann, come ha riconosciuto lo stesso Kompatscher, ha fatto un buon lavoro. E ad un anno e mezzo dalle elezioni non la vuole nessuno. Kompatscher proverà a convincere Waltraud Deeg a riprodurre il mega assessorato che fu di Martha Stocker, ma l’assessora per ora ha opposto resistenza. Non è escluso che alla fine la delega se la debba tenere Kompatscher stesso. Le competenze minori potrebbero essere ripartite tra gli assessori italiani. “Noi non chiediamo nulla, perché ci sembrerebbe scorretto. Ma se il presidente ci chiederà la disponibilità siamo pronti a parlarne”, afferma Massimo Bessone.
Per quanto riguarda la Svp l’ultimo grande nodo che resta da sciogliere è quello di Karl Zeller, il cui “sacrificio” dal ruolo di Vice Obmann dovrebbe in qualche modo pareggiare i conti tra le fazioni interne. Achammer ha annunciato che ci saranno ulteriori incontri nei prossimi giorni. A questo punto è interesse dello stesso Kompatscher – al quale Zeller è considerato vicino – che l’ex deputato-avvocato si faccia da parte per calmare definitivamente le acque. Prevarrà anche in questo caso la “ragion di partito”?