Economy | Mercato aperto

La paura, cattiva consigliera

Più danni che vantaggi dal protezionismo locale.
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A parlare di liberalizzazioni e di concorrenza, non si raccoglie nessun consenso in Alto Adige. La provincia è piccola, le imprese altrettanto, le regioni confinanti hanno prezzi competitivi, i rischi di “colonialismo economico” sono alti. L’equilibrio del territorio è fragile e tanti sono quindi i motivi di ostilità verso l’apertura dei mercati. Nel corso dei decenni, il “sistema Alto Adige” si è difeso dai competitori esterni ed interni ed ha eretto argini nel settore commerciale, industriale e dei servizi.

Ma gli ultimi anni hanno visto irrompere anche in provincia di Bolzano fattori nuovi come le normative europee e la rivoluzione digitale. La concorrenza si diffonde in tutti i campi della vita economica, ma, sorpresa!, non produce necessariamente i danni a lungo paventati, né verso le imprese, né verso i consumatori. Dai dati presentati in questi giorni dalla agenzia provinciale per gli appalti pubblici (lavori, servizi, forniture) risulta, ad esempio, che l’apertura della concorrenza negli appalti ha prodotto nel 2015 un aumento del 29% del numero di fornitori alla Pubblica Amministrazione, quindi nuove chances per le aziende. Nel contempo i prezzi spuntati nelle gare sono sensibilmente inferiori (fino al 20%) rispetto a quelli degli affidamenti diretti, senza competizione e quindi vantaggi per utenti e contribuenti.

Insomma, la paura (della concorrenza) è stata troppo a lungo una cattiva consigliera.

(www.albertostenico.it)