Society | HI-TECH

Beacon al via

Info ai turisti tramite la geolocalizzazione e nuovi sensori per l'Internet of Things: parte il progetto promosso da Provincia e IDM e finanziato dai fondi europei.
Hinweis: Dies ist ein Partner-Artikel und spiegelt nicht notwendigerweise die Meinung der SALTO-Redaktion wider.
img_20180608_100509.jpg
Foto: ©Stefano Voltolini

Primo, fare dell’Alto Adige la terra dei beacon, i dispositivi di geolocalizzazione che arrivano dove il gps fallisce, fornendo a visitatori e escursionisti una serie di informazioni aggiuntive nei siti turistici. Secondo, promuovere il NOI Techpark come area pilota per una community di aziende innovative pronte a sperimentare la rete LoRaWAN, fatta dai sensori a basso impatto che aprono le porte all’Internet of Things. Sono i traguardi del progetto Beacon Südtirol-Alto Adige promosso dalla Provincia di Bolzano e dall’Ecosystem ICT&Automation di IDM e finanziata tramite i fondi europei messi a disposizione dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale (FESR). Appena lanciata al parco tecnologico, l’iniziativa si concluderà tra un anno.

 

 

Kick off al NOI

Dei potenziali utilizzi di queste nuove tecnologie nei vari settori economici dell’Alto Adige – turismo, protezione civile, agricoltura, artigianato, industria – si è parlato nell’evento di kick off al NOI al quale ha partecipato Hansjörg Prast, direttore generale di IDM. Kurt Pöhl, direttore della Ripartizione informatica e digitalizzazione della Provincia di Bolzano, ha presentato il progetto e i suoi contenuti, mentre Stefano Seppi, dell’Ecosystem ICT&Automation di IDM, ha illustrato il piano dell’iniziativa e gli aspetti tecnologici. Adriano Venturini, dell’azienda eCTRL, Elena Not (Fondazione Bruno Kessler di Trento) e i rappresentanti dell’università di Bolzano David Massimo e Francesco Ricci hanno parlato di come usare i beacon e l’analisi dei dati per utilizzi innovativi nel campo turistico. Infine Benedict Gaster, professore a Bristol collegato a distanza, ha presentato l’esperienza dell’università inglese e della città di Bristol con la tecnologia LoRaWAN.

 

Cosa sono i beacon

Dei dispositivi “stupidi”, però molto utili. Sono i beacon, fari in inglese, come spiega Seppi. “I dispositivi – afferma – non fanno altro che inviare un codice identificativo a uno smartphone. Così facendo consentono di identificarne la precisa posizione geografica, anche in assenza di segnale gps. Inoltre, leggendoli la app installata sul cellulare attiva determinate funzionalità”.

Secondo Seppi i device “possono dare ad esempio un valore aggiunto al turista in posti dove il gps non arriva o dove serve una precisione maggiore rispetto a quest’ultima tecnologia”: “Pensiamo alle informazioni su un sentiero di montagna, su una pista da sci, nei parchi naturali o nel giardino Trauttmansdorff di Merano. Con la rete beacon siamo in grado di aiutare di più i turisti, dando le informazioni giuste al posto giusto nel momento giusto”.

Ecco da dove nasce la collaborazione con le aziende di soggiorno altoatesine. “Abbiamo chiesto agli uffici del turismo sul territorio di proporci i punti da cui partire: da 20 a 30 attrazioni per ogni Comune”, prosegue Patrick Ohnewein, manager dell’Ecosystem ICT&Automation di IDM. “In tutto quindi partiamo da 3.000 beacon che si aggiungono agli esistenti, quelli della rete di Sasa alle fermate del trasporto pubblico”.

 

 

La community hi-tech

La seconda fase del progetto, che si inserisce tra le iniziative promosse dalla pubblica amministrazione tramite l’Agenda Digitale 2020, riguarda i sensori e in generale l’Internet degli oggetti. LoRaWAN è un tipo di rete a basso impatto che per IDM apre nuovi mercati per le aziende locali.

Le possibili applicazioni dei sensori alla realtà altoatesina sono le più svariate. Si va dal monitoraggio delle condizioni del manto stradale per la presenza di ghiaccio ai flussi di traffico, passando per la qualità dell’aria, le condizioni del terreno e dei campi in agricoltura, i controlli delle reti di acqua e gas. Già ci sono in provincia di Bolzano imprese che offrono servizi innovativi basati su questo tipo di tecnologia. IDM vuole fare in modo che siano ancora più competitive.

“Noi vorremmo fare del NOI il punto di riferimento, l’area pilota per i test di nuovi prodotti e sistemi”, racconta Seppi. L’Ecosystem ICT&Automation punta a creare “una community di aziende” intenzionate a trovare nuovi mercati basandosi anche sullo standard di LoRaWAN. Potenzialmente il sistema è in grado di far comunicare un gran numero di oggetti diversi. È l’Internet of Things, la direzione del futuro in cui prodotti intelligenti interagiscono tra loro. “Gli occhiali che uno porta, ad esempio, oppure i vestiti un domani comunicheranno” suggerisce Ohnewein.

 

Open Data Alto Adige

L’amministrazione pubblica partecipa e sostiene direttamente l’iniziativa. “La Provincia promuove la creazione di infrastrutture per far partire il mercato di servizi innovativi” dice Pöhl, per la Ripartizione informatica e digitalizzazione. “Ci sono opportunità per i privati e le pubbliche amministrazioni, per utilizzare le tecnologie migliori nel migliore dei modi”. “Cerchiamo di imparare dal progetto – conclude –. Al netto di criticità da chiarire su sicurezza e privacy connesse alla geolocalizzazione, pensiamo che la possibilità di avere più dati a disposizione per cittadini e imprese informatiche, in un unico punto di accesso, sia un notevole arricchimento”.