Cassa integrazione, arrivano i soldi
La lunga attesa comincia ad accorciarsi. Da ieri, 11 giugno, l’Inps ha finalmente iniziato a pagare i lavoratori altoatesini in cassa integrazione in deroga che da mesi attendevano l’indennità. “Un bel passo in avanti, dovuto al cambiamento della procedura Inps e ringraziamo la neo vicepresidente Luisa Gnecchi per aver lavorato in questa direazione”, è il commento di Toni Serafini, segretario generale della Uil-SgK. Sono 28mila i lavoratori hanno subito duri contraccolpi dovuti alla crisi coronavirus, stima il sindacalista. “Ora è importante che le aziende, appena approvata la Cigd dal Comitato del Fondo di solidarietà bilaterale, inviino il modulo SR41 all’Inps”.
Una buona notizia
Ieri pomeriggio la Provincia, le associazioni datoriali e i sindacati rappresentativi (in tutto 17 organizzazioni) hanno firmato un accordo quadro, relativo agli ammortizzatori sociali, che prevede un’estensione della cassa integrazione fino a otto settimane in più rispetto a quanto garantito dallo Stato. “Con questo accordo siamo riusciti a garantire la pianificazione e la sicurezza per i dipendenti e i datori di lavoro per un periodo di tempo più lungo” dice Philipp Achammer, assessore provinciale all'economia e al lavoro. Il prolungamento della cassa integrazione può essere utilizzato quando il periodo di 18 settimane di cassa integrazione concesso dallo Stato è esaurito. Ciò può avvenire sia durante che dopo le pause dalla prestazione lavorativa obbligatorie in determinati settori.
Ad avere diritto a tale prolungamento sono tutti i dipendenti e i datori di lavoro che già si avvalgono della cassa integrazione Covid 19. La proroga sarà finanziata in Alto Adige attraverso il Fondo di solidarietà bilaterale, le cui risorse provengono esclusivamente dal bilancio provinciale. L’accordo quadro firmato ieri sarà trasmesso alla direzione centrale dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale - Inps di Roma, affinché predisponga le relative circolari. Gli uffici locali dell’Istituto di previdenza possono quindi attivarsi e mettere a disposizione dei richiedenti il sistema informativo necessario per fare domanda. “Speriamo in ogni caso che questo non serva, perché ci auguriamo che tutti riprendano il lavoro”, così Serafini.