Politics | Arte del riuso

Akrat in residenza estiva

Alla galleria Prisma di Bolzano la Cooperativa sociale propone un consumo più consapevole.
Note: This article is a community contribution and does not necessarily reflect the opinion of the salto.bz editorial team.

È inutile spendere anche solo una parola per sottolineare ancora una volta quanto sia, non urgente, ma semplicemente inderogabile la necessità di cambiare radicalmente il rapporto che noi occidentali abbiamo con gli oggetti.

Le proposte per un consumo più sostenibile e consapevole sono molte e riguardano la sfera della nostra quotidianità a 360 gradi. Se guardiamo dietro le nostre spalle è facile renderci conto di quante “vittime” faccia il nostro percorso di consumatori, con un’infinità di oggetti (a partire da quelli legati alla tecnologia), che smettiamo di usare ben prima che sia necessario per una mancanza effettiva della loro funzionalità.

Mobili, vestiti, scarpe, elettrodomestici, cellulari vengono prodotti e utilizzati per un lasso di tempo relativamente breve oltre il quale, il loro destino è quello di andarsi precocemente ad aggiungere alla montagna di immondizie che rischia di sommergerci.

Fortunatamente, c’è chi si impegna in senso opposto, per togliere al proprio destino di inutilità parte della marea degli oggetti vittime del consumismo, e ridare loro nuova vita, reinserendoli nel mondo delle cose utili e perché no piacevoli.

Alla galleria Prisma di Bolzano in questi giorni, vengono presentati alcuni oggetti realizzati seguendo un percorso alternativo rispetto a quello dell’usa e getta, che mette in gioco l’ideazione e la manualità, in azione su materiali che altrimenti probabilmente sarebbero stati destinati alla discarica.

Akrat è un termine del dialetto sudtirolese che significa “genau” e quindi “proprio ora, proprio questo”, a sottolineare che un cambiamento, anzi una totale inversione di rotta del nostro rapporto nei confronti degli oggetti e dell’ambiente non può essere rimandato di un solo istante.

La cooperativa sociale Akrat è una giovane realtà nata con l’intento di recuperare e dare nuova vita agli oggetti e offrire opportunità di inserimento lavorativo a persone socialmente svantaggiate. Gli oggetti prodotti attraverso questo circolo virtuoso offrono quindi la possibilità di agire in maniera sostenibile nei confronti dell’ambiente e di acquisire un prodotto dall’impronta artigianale.

Sono le creazioni frutto di questo processo a venire presentate attraverso “Akrat in residenza estiva”, l’iniziativa ospitata presso la galleria Prisma di Bolzano che, fino al 25 luglio, propone una selezione di oggetti che presentano al pubblico la produzione e il processo lavorativo della cooperativa. L’idea della mostra nasce dalla necessità di rivolgersi a un pubblico maggiore rispetto a quello di affezionati che visitano le sale espositive della cooperativa, in un vicolo adiacente a piazza Matteotti e quindi in posizione defilata rispetto al centro cittadino e al passaggio di possibili acquirenti.  Malgrado il numero dei soci sia in costante aumento infatti “Siamo in grave crisi” annuncia Peter Prossliner fondatore di Akrat “e quindi abbiamo colto con entusiasmo la possibilità di presentarci ad un pubblico più ampio, attraverso questa opportunità.”

È così che nasce l’evento, realizzato in collaborazione con il Südtiroler Künstlerbund, volto a far conoscere l’attività della cooperativa, attraverso un’iniziativa che non vuole essere solo una semplice esposizione ma costituire anche un laboratorio e un luogo d’incontro per l’ideazione e lo sviluppo di nuovi progetti. L’iniziativa in corso alla galleria Prisma offre quindi la possibilità di conoscere una realtà impegnata per un consumo più consapevole e lo sviluppo di un rapporto interculturale e intergenerazionale tra le persone coinvolte.