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San Giorgio e l’anti-terrorismo

Passata quasi inosservata la notizia del centro di addestramento sito nella frazione di Brunico per contrastare il terrorismo. Il capo della struttura: “Nessun segreto”.

Se ne parla poco ma a S. Giorgio di Brunico c'è un nuovo centro di simulazione e addestramento militare tattico in cui vengono affinate anche le tecniche di intervento speciale in caso di attacco terroristico. La realizzazione della struttura è stata effettuata dalla società romana STE SpA (specializzata in sicurezze negli aeroporti). L’azienda ha messo a disposizione un innovativo sistema di addestramento C-IED (Counter Improvised Explosive Device) per la formazione del personale nel contrasto alla minaccia IED (Ordigni Esplosivi Improvvisati) in ambiente sicuro e altamente realistico. A spiegare più in dettaglio come funziona la struttura è il tenente colonnello Luca Montemitoli, capo del centro per l'addestramento.

salto.bz: Montemitoli, quello di S. Giorgio è il primo centro in Italia di questa nuova generazione di supporti addestrativi?
Luca Montemitoli: Per tempistica di realizzazione il centro per l’addestramento di San Giorgio di Brunico è stato il primo in ambito nazionale per gli aspetti addestrativi relativi alle attività tattiche all’interno di un centro abitato come scenario di riferimento. I lavori sono iniziati nel giugno del 2015 e terminati a distanza di un anno con il collaudo.

Perché è stato realizzato proprio in quella località?
San Giorgio è un’area addestrativa di responsabilità del 6°Reggimento Alpini. Si tratta di un’ex deposito munizioni adibito successivamente a scenario urbano per l’addestramento delle unità e tutta la struttura preesistente è stata semplicemente implementata con le nuove tecnologie di simulazione.

In cosa consiste l’addestramento? Chi sono e quanti sono i militari addestrati?
Si possono addestrare tutte le unità sino a livello di plotone (circa 30 soldati). L’addestramento consiste nello svolgimento di missioni in uno scenario simulato dove i comandanti pianificano e cercano di portare a termine il compito assegnato. A rendere realistico il tutto c’è una componente di forze di opposizione a livello squadra (6/8 soldati) con personale effettivo al 6° Reggimento Alpini. Questo tipo di addestramento “live” permette alle unità dell’Esercito di operare in ambienti reali utilizzando armi, veicoli ed equipaggiamenti in dotazione.


Il centro di addestramento di San Giorgio (Brunico)


Che tipo di tecnologie vengono utilizzate?
Le tecnologie in uso sono avanzatissime e di ultima generazione. Sono fornite da aziende leader a livello mondiale in questo specifico ambito. Si tratta di un kit che viene indossato dal soldato sul proprio equipaggiamento. C’è una unità GPS per mantenere costantemente il segnale all’esterno ed all’interno degli aggregati urbani, diversi sensori su elmetto e corpo, un piccolo computer/display consultabile dal militare per verificare gli effetti dell’attacco. La modalità di addestramento resta invariata rispetto al passato, utilizzando cartucce a salve che permettono però, attraverso un dispositivo posto sull’arma, l’emissione di un raggio laser a bassissima frequenza tarato sull’efficacia dell’arma stessa. Il kit del soldato genera una cosiddetta PAN (personnel area network) che fa sì che quando si è colpiti dal raggio si cagiona un danno di differente tipologia. Il realismo e la dinamicità sono stati migliorati.

Perché tutto questo silenzio intorno alla struttura?
Non c’è alcun segreto in merito. Il compito del militare è quello di difendere e salvaguardare le libere istituzioni, a maggior ragione nel difficile contesto in cui ci troviamo oggi. Per far ciò la forza armata compie costantemente sforzi per migliorare l’addestramento del singolo e delle unità di cui fa parte. Del resto basta guardare il sito web dell’Esercito per comprendere l’elevato grado di professionalità della forza armata oggi che implementa il livello addestrativo grazie a progetti basati su altissima tecnologia.