Society | Fiction

Finalmente arriva “Brennero”

Dopo svariati rinvii, andrà in onda dal 16 settembre su Rai 1 la serie ambientata in Alto Adige con Elena Radonicich e Matteo Martari. Protagonista un “Mostro di Bolzano”.
Brennero
Foto: Rai Fiction
  • In questi giorni sta passando sui canali Rai lo spot di lancio di “Brennero”, la serie tv ambientata (e girata) in Alto Adige in onda da lunedì 16 settembre su Rai Uno. Dopo svariati rinvii — doveva andare in onda lo scorso inverno, poi rinviata in primavera e ora in autunno — finalmente approda dunque al piccolo schermo la serie in quattro serate co-prodotta da Rai Fiction e Cross Productions (i produttori della fortunata serie Rai Rocco Schiavone), scritta da Giulio Calvani, Carlo Mazzotta, Daniele Rielli e Andrea Valagussa e interpretata da Elena Radonicich e Matteo Martari, con la regia di Davide Marengo e Giuseppe Bonito. 

  • In un paese del Sudtirolo viene ritrovato un cadavere: il caso viene affidato a Eva Kofler (Elena Radonicich), una giovane e rampante pubblico ministero di lingua tedesca, figlia dell’ex procuratore capo di Bolzano Gerhard Kofler ormai in pensione. Eva non vede l’ora di mettersi al lavoro, ossessionata dalla necessità di risolvere l’unico caso in cui suo padre ha fallito e che sembra essersi riaperto a distanza di anni: il “Mostro di Bolzano”, un assassino seriale che si è macchiato di sei omicidi, tutte vittime di lingua tedesca colpevoli di aver trattato gli italiani come “inferiori”. Per risolvere l’indagine, Eva è costretta a lavorare fianco a fianco con Paolo (Matteo Martari), un ispettore di lingua italiana originario del sud.

  • Stereotipi sudtirolesi

    Anche per Paolo catturare l’assassino è ormai un’ossessione, oltre che una questione personale: inseguendo il killer, tre anni prima, l’ispettore ha perso la gamba e la sua compagna e collega, Giovanna. La pm vuole dimostrare di essere all'altezza del padre e l'omicidio in una donna farà riaprire le indagini.

    Nelle intenzioni degli autori della serie, Eva e Paolo incarnano gli stereotipi della propria cultura e tradizione, in una Bolzano apparentemente divisa: da un lato i cittadini di lingua tedesca, “precisi, rigorosi e benestanti”, dall’altro gli italiani “estroversi, chiassosi e calorosi”. Mentre danno la caccia al Mostro, la frequentazione tra Eva e Paolo li porterà a scoprirsi diversi da quello che pensano, diventando una solida coppia investigativa; facendo squadra, riusciranno non soltanto a risolvere il caso, ma anche a superare le reciproche ossessioni, guarendo dalle loro ferite interiori.

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Massimo Mollica Mon, 08/12/2024 - 09:58

Non mi interessano le fiction. Comunque sono certo che se avrà successo porterà un bel po' di turismo in provincia. E quidi tutto quello che ne comporta. Nei prossimi ennesimi articoli sul overtourism (che si alternano a quello sui lupi e all'orso) tenetene conto.

Mon, 08/12/2024 - 09:58 Permalink